E di nuovo ci sono i due giorni di adattamento di Cigolino. Con pianti fragorosi e niente che possa consolarlo. Non credo che a 3 mesi sia "facile portarli in giro tanto non protestano", come spesso mi dicono. Magari non protestano in auto, ma lui lo fa giunto a destinazione.
Ha il tempo di orientamento diciamo così. Con poppate sballate, dormite alla come viene viene e necessità imperativa di stare in braccio di più. Che con questo caldo immagino non sia poi così piacevole neppure per lui. L'unico modo per tranquillizzarlo è assecondarlo (per un paio di giorni) e raccontargli cosa è cambiato e perchè. Sembrano parole al vento, ma secondo me capisce!
Tutto sta nel fargli capire che non è solo, neppure quando cambia camera, letto, casa.
Pare infatti che i bambini che non debbano assicurarsi continuamente di non essere soli sviluppino meglio la propria intelligenza: rilassati, coccolati e con punti di riferimento certi, crescono meglio e più sicuri di sè.
I genitori devono imparare a fidarsi del proprio istinto, perchè solo attraverso quello intuiscono al volo cosa il bimbo sta chiedendo. E' una specie di magia.
Come quella che spegne la capacità di giudizio a livello cerebrale, facendo in modo che i genitori vedano il proprio bebè come il più bello di tutti. E' la natura che ha deciso così, per fare in modo che il bambino abbia cure adeguate e amore. Amore che il bimbo ricambia, con sguardi estasiati, sorrisi sdentati e lunghi discorsi miagolati. E con tutto ciò noi siamo fregati, totalmente in balia del piccolo boss di casa.
Invece, pare, sarà semplicemente felice.