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L'importanza neurofisiologica dell'esperienza nell'andare in moto.

Da Motociclistidatavola

Ritorniamo su temi pseudo scientifici, vista la figura da figo che ho fatto col post sul cervello. ( Post figo sul cervello )
Oggi spieghiamo perchè l'esperienza è importante per andare in moto ma di come non basti, vada educata. Come ho detto anche in altre occasioni il cervello è un organo molto pigro. Lo è per necessità. Ogni volta che ci svegliamo per lui inizia una giornata simile al nostro rientro dopo 15 giorni di ferie. Scrivania piena di appunti, documenti da controllare, lavoro accumulato, 140 email da leggere più altre 230 in cui siamo in "conoscenza" e appuntamenti per tutto il giorno presi prima delle vacanze. Con tutta questa roba da fare è normale essere pigri, o almeno cercare di ottimizzare e risparmiare. Doverosa premessa per arrivare all'importanza dell'esperienza. Nessuno di noi è un professionista (o quasi, dai vuoi che uno prof non mi legga mai?!?!?!?!) quindi l'esperienza sostituisce l'allenamento. Per il nostro cervello l'esperienza è importante come l'allenamento, hanno lo stesso scopo: creare famigliarità con le situazioni in modo da avere un comportamento precedente vincente da mettere in opera. Infatti, dato che il nostro cervello è pigro, se trova un comportamento che funziona, che porta ad una soluzione, lui lo ripropone sempre. Non ha tempo, energie e voglia di fare cose diverse. Ecco perchè tutti i corsi sono maggiormente efficaci con chi non ha mai fatto nulla, perchè il cervello impara lì cosa fare. Ecco perchè alla fine di una giornata di guida sicura riusciamo a fare tutto quello che l'istruttore ci ha indicato, posizione perfetta, entrata perfetta, traiettoria ineccepibile, uscita di curva in totale controllo. In quella giornata l'abbiamo ripetuto mille volte e ci è diventato famigliare.  L'importanza neurofisiologica dell'esperienza nell'andare in moto. Per far sì che l'effetto perduri bisogna continuare a provare e provare anche in altri contesti, altrimenti, fino a quando non sedimenta bene, il nostro cervello tornerà in quello che gli era più confortevole, anche se tecnicamente non migliore. Il nostro cervello non è detto conosca il modo migliore e più sicuro di condurre un mezzo, lui ha imparato e la cosa funziona, niente più. Mi spingo oltre, ogni nostro gesto è una sequenza di impulsi che il nostro cervello emette, se questa sequenza gli è già nota, se è già “tracciata”, la ripeterà con maggiore successo, più velocemente e con maggiore confort. Un esempio per chiarire: avete mai visto i grandi sportivi quando ripetono il tracciato ad occhi chiusi (in genere lo si vede per sciatori e motociclisti), mimando anche alcuni gesti, prima di una gara? Stanno facendo ripercorrere al cervello le sequenze che dovrà mettere in atto. Alcuni piloti usano addirittura dei videogiochi per famigliarizzare con circuiti che non hanno mai visto. Questo permette al loro cervello di cominciare a tracciare i percorsi neuronali su una pista che non conoscono. Ecco perchè l'esperienza è importante, perchè ci allena. Chi guida moto da 30 anni avrà fatto un numero di frenate d'emergenza superiori a chi guida da 5. Quindi il suo cervello saprà come comportarsi, dobbiamo solo fare in modo che sia la soluzione giusta. Il problema è che l'esperienza non è detto poggi su informazioni corrette. Ergo, fate un bel corso di guida sicura prima di invecchiare e ripete quello che avete imparato fino a quando non vi riesce naturale. Fate in modo che la vostra esperienza sia di qualità, che il vostro cervello apprenda gesti e movimenti corretti.

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