Salve a tutti!
Oggi pomeriggio spezziamo, nella nuova puntata della nostra "Saga Familiare", una lancia a favore del signor Toni.
Il signor Toni, ovvero "il marito della Bomba", per dirla in termini piuttosto sbrigativi ma che rendono l'idea, che ieri, soprattutto ieri, abbiamo tirato in ballo e sgridato in mille modi per la sua testardaggine e la sua mania, o smania, di "fare tutto da solo"...!
Ma ora è meglio che ceda la parola al racconto evitando di dirvi troppo e magari pure a sproposito!
Buona lettura e Buon tutto a tutti voi!
Alla prossima!
Con simpatia!
Riccardo
l’impossibilità di intervenire
È però necessario, e persino giusto, spezzare una piccola, piccola però badate bene, lancia a favore del signor Toni.Lui sarà pure un testardo che si ostina nel “Faccio da me” per quanto riguarda la “cura” della moglie, convinto come è che solo lui, come ho detto in precedenza, è in grado di capirla e di “prenderla”.“L’importante è crederci!”, dicevamo tra noi compagni di scuola in questi casi di testardaggine mal esercitata.Però, come a volte, anzi spesso (!!!), accade c’è il classico “però”.Nemmeno la signora Maia è quel che si può dire l’esponente del paziente modello.Perché?Per il semplice motivo che lei è convinta, badate bene è CONVINTA, di essere perfettamente normale.Di non aver problemi.Che i problemi ce li abbiano gli altri.Intendiamoci…Forse, al punto in cui siamo, è anche vero che i problemi lei li abbia trasmessi anche agli altri, ma quel che è certo è che lei, normale non lo è!E questo lo può testimoniare chiunque abbia avuto la sventura di assistere ad uno dei suoi “Scatti d’ira”, ad una delle sue “Piazzate” come si dice dove vivo io.Il fatto è che, come ho saputo tanto da Guendalina che da altri, quando terminano alcuni di questi suoi scatti lei poi si sente letteralmente male.Se siano veri malori o solo l’opera di un’abile manipolatrice non mi è ben chiaro ma chi ne è stato testimone dice che l’apparenza è quella di veri malori.Malori passati i quali la signora Maia è la persona più amorevole di questo Mondo.Almeno fino a quando qualcuno, non importa chi, inavvertitamente non preme il pulsante che fa deflagrare nuovamente l’ordigno devastante.