L'impossibilità di una soluzione

Creato il 11 ottobre 2013 da Coloreto @LoretoCo

Pochi giorni fa, sulle coste di Lampedusa, la tragedia dei trecentodiciannove migranti morti annegati, con un numero di dispersi ancora da accertare, ha toccato le coscienze di noi tutti.Provare dolore e sconforto è naturale, giusto e umano: non si può restare indifferenti di fronte ad una tragedia simile che ci tocca così da vicino.Ma quanta ipocrisia e finto buonismo dietro tutto questo?Un coro unanime di persone, di ogni età, ha gridato «Vergogna!» per ciò che è successo sulle coste dell'isola agrigentina; onestamente non capisco la motivazione di questi soggetti a gridare tale affermazione, come non si capisce chi sono coloro che dovrebbero vergognarsi.Dopo questa tragedia, si sta assistendo sulle pagine di giornali e sui social network, ad una serie di encicliche farcite di una retorica finto buonista e benpensante che sembra essere fatta solo per svuotarsi la coscienza da un peso che nessuno di noi può risolvere (anche se molti fanno finta che il problema sia facile da risolvere, soltanto abolendo la legge Bossi-Fini) o ancor peggio per dare a vedere quanto si sappia scrivere bene di fronte a drammi umani di questa portata.

Partendo da una considerazione personale magari non condivisibile, quel che avverto occorra dire, con triste ed a amara consapevolezza, è che il numero sempre maggiore di migranti che sono e stanno sbarcando ogni giorno in Sicilia è ormai insostenibile per una regione già al collasso economico da diversi anni, e che, sostenere o cercare di provvedere ad aiuti economici, secondo forme non ben specifiche e molto approssimative, risulta anche patetico, per certi versi, giacché si ha la percezione di assistere ad una situazione in cui uno zoppo cerca di aiutare un cieco. Vale a dire un aiuto maldestro, con il rischio non improbabile di capitolare entrambi.Vorrei far cadere l’attenzione anche su un altro punto: i “costi di mantenimento” per i migranti, al giorno, è di circa cinquanta euro (calcolo effettuato con riferimento ad una serie di dati reperibili online premettendo che si tratta di una media non precisa, ma che comunque si avvicina molto a quella che potrebbe essere ritenuta esatta) con misure, tra le altre cose, quale una ricarica per il cellulare.Credo onestamente che aiutare questa gente, attraverso queste modalità, porti il rischio di appesantire e danneggiare totalmente le casse dei comuni Siciliani. La mia è una personale presa di coscienza molto dolorosa, che potrebbe essere non condivisibile e certamente opinabile (anzi, mi auguro sia così per far emergere un dibattito su questo argomento) ma che è data dalla situazione economica italiana. Se bisogna aiutare questi migranti va fatto in modo serio, non in modo approssimativo come si sta facendo e come purtroppo non vediamo fare diversamente.Vendere una speranza di successo di vita in questo Paese ed in Europa è deleterio per tutti, perché è un continente saturo al sud ed in via di saturazione al nord, considerando il fatto che la Germania ha adottato misure quali il rispedire indietro trecento migranti e che la Francia ha dichiarato di avere intenzione di proporre un vertice per risolvere drasticamente il problema.Inoltre criticare blandamente la legge Bossi-Fini, che va rivista senza dubbio su certi punti ( ad esempio chiarendo meglio le modalità di rimpatrio ed altre questioni essenziali ) ma che non mi sento di condannare in toto, non risolve la situazione, tanto più, se come la presidente della camera Boldrini, non si danno soluzioni alternative alla soluzione del problema, ma si cerca soltanto di riempirsi la bocca di belle parole, forse per fare presa su un improbabile elettorato dal cuore tenero. L'alta posizione ricoperta le avrebbe permesso di proporre vie alternative e umanitarie ugualmente percorribili: una soluzione potrebbe trovarsi in un maggiore coinvolgimento della MM da tradursi o in un accompagnamento di fatto dei migranti che inizi presso i paesi da cui partono e termini sulle coste del nostro, o in un pattugliamento più serrato e attento delle rotte maggiormente percorse allo scopo di intervenire tempestivamente laddove ve ne fosse bisogno.Simili soluzioni inoltre avrebbero il vantaggio di toglierci dalla spiacevole situazione di doverci quasi complimentare con costoro per la valorosa traversata o addirittura esprimere ipocritamente rammarico nei casi peggiori in cui quelle stesse persone diventino vittime a poche centinaia di metri dalla costa.Tutto questo, (ma anche soluzioni migliori sarebbero state gradite) la Boldrini non l'ha proposto, continua solo a criticare la legge Bossi-Fini.A volte penso che chi favorisce questa sottospecie di integrazione lo faccia solo per specularci sopra favorendo un'industria che dà lavoro a pseudo psicologi, pseudo operatori umanitari, membri di associazioni umanitarie ed altri esponenti di questo settore. Questa, tuttavia, è solo una mia impressione, per ora.“A mali estremi, estremi rimedi” si dice solitamente, sicché in questo caso la soluzione più immediata mi sembrerebbe quella di una collaborazione internazionale tra i vari paesi coinvolti, quelli del medio oriente e quelli europei affinché si possano presidiare le coste dei paesi da dove partono questi barconi per cercare in tutti i modi di evitare il rischio di una traversata che con altissime probabilità possa diventare un cammino verso la morte.È importante, dato che questa soluzione difficilmente possa risultare sempre  efficiente, garantire assistenza medico-sanitaria qualora riuscissero ad approdare sulle nostre rive, ed andrebbe anche loro garantito, dopo essercene presi cura secondo i dettami delle convenzioni internazionali, un rimpatrio sicuro o una migrazione legale.Mi rendo benissimo conto che spesso, tali persone, fuggono via da situazioni di guerra dove la vita è certamente più difficile della nostra, e che quindi la soluzione migliore sarebbe di certo quella di diretti ed efficaci interventi programmatici dell’ONU in quegli stati martoriati da guerre civili o da dittatori senza scrupoli (qui però l'argomento si allargherebbe troppo quindi non mi addentro) ma torno a ripetere: l'Italia e l'Europa non sono in grado di farsi carico di questa tragedia da soli;  prenderne atto, a mia modesta opinione, è fondamentale, per risolvere il problema nell'immediato.Il problema principale di questo Paese, è purtroppo, che si è divisi da fazioni scriteriate che da una parte favoriscono l'integrazione in modo dissennato per un finto spirito di multiculturalismo e da quel sentimento del  “volemose bene” ; e dall'altra parte, gente vergognosa come alcuni esponenti della Lega che propongono, questo si in maniera vergognosa, di mitragliare questi poveri disgraziati appena si avvicinano alle nostre coste.Tutto questo certamente non favorisce una soluzione, ma solo sterile dibattito e cosa ancora più grave un dilagante sentimento razzista e xenofobo nella popolazione da parte di frange oggi disagiate come i cassaintegrati, pensionati, impiegati pubblici o piccoli imprenditori che si vedono abbandonati da uno stato che non garantisce loro aiuto e che anzi tassa sempre di più, dinnanzi ai diritti talvolta eccessivi (vedi il caso della scheda telefonica) che questa immigrati hanno, ma di cui non sono i responsabili.Andrea Zammitti



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