Ho comprato questo libro di getto, mentre uscivo da una libreria dopo aver già pagato i miei acquisti. L'ho visto lì, mi ha colpito il titolo, la copertina, la trama...ed è stato mio! L'intuizione dell'autrice è ottima: molto bello il modo in cui Harold decide di partire per questo viaggio, senza programmarlo, senza portare nulla con sé e considerando, nel prosieguo del viaggio, ogni bene in realtà superfluo. La prima parte del libro scorre con piacere poiché ci fa in effetti riflettere su quanto a volte vacua possa essere la nostra esistenza e su quanto sarebbe bello rallentare i ritmi per godersi ogni minuto in questo bellissimo mondo. Poi però la storia si perde un po' e a mio avviso va fuori dai binari; diventa ripetitiva e priva di interesse quando ci si accorge che il protagonista non riesce in realtà a prendere alcuna posizione verso la nuova piega che stanno prendendo gli eventi. La fine della storia è in decisa ripresa e spiega molti aspetti oscuri trovati lungo lo scorrere della storia ma, pur riscattando i protagonisti, non è capace di riprendere il ritmo iniziale, quello che ci aveva fatto iniziare la lettura di questo libro con un sorriso sulle labbra.
LA TRAMA Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizia così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è - a suo modo - un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.