L'ingegnere giapponese studia anni e anni per conseguire il know-how che gli permetta di progettare lo stato dell'arte del televisore.
Il consumatore medio studia giorni e giorni per individuare, in quello stato dell'arte, il televisore giusto per lui.
Il figlio del consumatore medio spende minuti e ore per montare e sintonizzare quel capolavoro della tecnologia.
Ma poi.
Poi arrivano i mondiali in Sud Africa, gli stadi si riempiono di burloni che suonano 'sta roba durante tutte le maledette partite.
E nè l'ingegnere, nè il consumatore, nè suo figlio avrebbero mai pensato di aver bisogno di un filtro audio contro quelle cazzo di vuvuzelas...