L'IMU sulle balene.

Creato il 02 maggio 2013 da Enricobo2
La cosa più divertente del Web è che, qualunque scemenza, dai complotti più fantasiosi alle teorie più strampalate, dalla medicina (vedi caso Stamina) all'economia, raccoglie subito una vasta coorte di sostenitori che le propaga, con catene di Sant'Antonio infinite che, automaticamente, assumono lo status di verità assoluta da parte di coloro che vogliono dimostrare una tesi precostituita. Uno dei tanti casi tipici corre come un mantra tra tutti quelli che hanno in tasca facili ricette per risolvere le crisi economiche, a partire dal fatto che, essendo i nemici da battere, cagione di tutti i mali, le banche e gli "speculatori", si risolve ogni cosa istantaneamente non pagando i debiti. In conseguenza di questa operazione, i cattivi vengono bastonati, si rincantucciano a guaire in un angolo, sputazzati da tutti e il popolo buono e sovrano naviga finalmente nella giusta età dell'oro che si merita. Due esempi classici che vengono portati a sostegno di questa tesi sono l'Argentina e l'Islanda. La prima, pur non essendo indebitata con i propri connazionali (come lo è l'Italia al 60%), ha fatto il default (cioè ha concordato un taglio dei propri debiti del 65% circa) e pur avendo materie prime e derrate agricole da esportare in quantità, dopo poco più di un decennio di lacrime e sangue per la gente, è nuovamente sull'orlo di un nuovo crollo finanziario, segnale chiaro che è nell'incapacità di governare e nel populismo, che sta il peccato originale che porta alla rovina i paesi e non nei cattivi gnomi di Zurigo, da cui ci si può difendere facilmente, volendolo. 
L'altro caso interessante è l'Islanda, anche qui portata ad esempio di come possa premiare, la strafottenza verso un etica generica che prevede che chi fa un debito poi lo deve rifondere. Questo paese periferico (300.000 abitanti, praticamente una cittadina di provincia), di importanza strategica per la sua posizione geografica e quindi blandito da varie parti, aveva sempre avuto una economia assai debole (povertà di materie prime, forte svalutazione, ecc) ed era divenuto sede di spericolate operazioni finanziarie (situazione analoga a Cipro) da parte delle banche locali a cui era stata data mano libera dal solito governo di destra (ultraliberista); ennesima dimostrazione che nel mondo, generalmente i governi di destra gestiscono malissimo l'economia, provocando danni che si prolungano per decenni (non a caso la crisi attuale ha i suoi fondamenti e cause lontane nelle politiche ultraliberiste di Tatcher e Reagan, che appunto diedero pesante mano libera e senza controllo da parte dello stato alla finanza). Comunque la piccola Islanda,  si ritrovò con un debito insanabile di 4 miliardi di Euro (tutto verso stati esteri come Gran Bretagna, USA, ecc e quasi nulla verso i propri connazionali che, quindi, in teoria avrebbero sofferto assai poco per un taglio ai debiti). Il governo di destra decise quindi per un default concordando un bel taglio ai propri creditori che certo non furono molto contenti, anzi pur essendo interessati a mantenere una loro influenza sull'area, imposero comunque una politica di rigore e austerità (uh che brutte parole!) se i discendenti dei Vichinghi volevano continuare a ricevere un qualche aiuto, necessario per riprendersi.
Naturalmente questo governo, incapace e sprecone, vero colpevole di essersi lasciato sfuggire di mano il problema, fu costretto a dimettersi, lasciando il posto ad una coalizione di centro sinistra, che ha cominciato una politica di austerità e rigore (guarda caso) che in quattro anni di lacrime e sangue, tanto per cambiare, sta cominciando a riportare in crescita il paese con aumento del famigerato PIL e una diminuzione della disoccupazione. Non è che, come strombazzano molti sulla rete, leggendo forse solo informazioni interessate o solo quello che hanno piacere di sentirsi dire, la gente abbia passato anni di paradiso, anzi la Corona (come ovvio in seguito a tutti i default) ha dimezzato il suo valore (che significa dimezzamento del potere d'acquisto di pensioni, stipendi e risparmi) e il popppolo ha sofferto pesantemente di tutto questo, tanto che sono aumentate notevolmente le difficoltà economiche della gente, tanto che le statistiche parlano di una famiglia su dieci in forte crisi nel rimborso dei mutui sulla casa e nei rimborsi di prestiti. E' questo l'Eden che promettono i fautori del "Non paghiamo i debiti"? E pensate che l'Islanda si trovava nelle condizioni più favorevoli a questa decisione: debito irrisorio, scarsa propensione al risparmio degli abitanti, abitudine ad una forte svalutazione interna, ecc. (da noi le cose sarebbero di gran lunga peggiori, causa la perdita dei risparmi, unico vero ammortizzatore sociale che non evidenzia clamorosamente i disagi sociali della disoccupazione e la mancanza di un sistema di scala mobile, che attenui in tempi brevi il fenomeno iperinflattivo).
Cosa avranno dunque fatto i bravi ed intelligenti Islandesi e le loro bionde compagne? Dopo quattro anni di pane e cicoria, nel momento in cui le cose, grazie ai loro sacrifici (e all'aiuto dei vicini che ci hanno rimesso i loro soldi) nel  momento delle nuove elezioni? Ma è ovvio, con le nuove elezioni di pochi giorni fa, hanno punito duramente i politici che stavano risanando il paese dimezzando i loro seggi e riconsegnando il paese a quella stessa destra di Benediktsson che aveva condotto il paese alla rovina, che ha fatto una bella campagna elettorale al grido di viva la nazione, al bando l'Europa che ci vuole affamare, condito da promesse (non so di preciso se anche quella di abolire l'IMU sulle balene) e altre scemenze del genere. Vi rendete conto in che mani siamo? Ma veramente il popppolo non si merita di essere continuamente bastonato e duramente se, non appena ha la possibilità di esprimersi, fa più danni che guadagni e, salvo lamentarsi, premia sempre i peggiori, giustificando appieno il fatto che se governi male vieni innalzato alla sedia curule? Certo che diventa sempre più faticoso e difficile accettare che la democrazia è davvero il miglior sistema di governo.
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