Come sempre l’autore mi rapisce con particolari perfetti:
– la musica struggente che fa da sottofondo al viaggio di Tazaki Tsukuru: il brano si chiama Le mal du pays di Franz Liszt, l’interpretazione di Alfred Brendel nella raccolta Anni di pellegrinaggio, prima suite Première année: Suisse.
“Grosso modo significa “nostalgia di casa”, o “malinconia”, ma se vuoi una definizione più precisa potrebbe essere “la tristezza senza ragione che il paesaggio infonde nel cuore degli uomini”. Farne una traduzione esatta è difficile.” (p.47)
- oppure la scelta dei nomi dei protagonisti:
“- Mi chiamo Tazaki Tsukuru.
– Tsukuru come il verbo che significa fabbricare?
– Si, esatto. ” (p.193)
Nonostante questi dettagli che mi confermano l’attenzione e la cura dell’autore, quest’ultimo romanzo non mi ha affascinato né coinvolto come altri suoi lavori.
L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio di Murakami Haruki – Eianudi