L’incontro con A.G.Inarritu, M.Keaton, Emma Stone ed Edward Norton

Creato il 28 agosto 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema


Gonzalez Alejandro Inarritu: Michael Keaton mi ha insegnato tanto

La Mostra del Cinema di Venezia è stata inaugurata da un film che avrà sicuramente diverse nomination agli Oscar e dal suo cast stellare. Stiamo parlando ovviamente di Birdman, il nuovo film del regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, che vede tra i suoi protagonisti Michael Keaton, Edward Norton ed Emma Stone. Oggialcinema li ha incontrati per discutere su ciò che rende questo film un capolavoro di metacinema.

Quanto ha influito sulla scelta di Michael Keaton come protagonista il fatto che avesse interpretato un supereroe?
A.G. INARRITU: Sicuramente sì. Ma la mia scelta è dovuta a tanti altri fattori. Innanzitutto pochi altri attori nel mondo hanno l’autorevolezza per parlare di tali argomenti. Ho pensato che la sua esperienza potesse rendere il film più potente. Navigare tra dramma e commedia come fa lui è un’abilità rara. Il suo talento è stato essenziale per la piena realizzazione del mio film. Ho scelto lui perché non avevo altra scelta. Michael era in assoluto ciò di cui avevo bisogno.

Che tipo di film aveva intenzione di girare?
INARRITU: Volevo che il pubblico si identificasse con il personaggio per avvertire lo sforzo claustrofobico che lui affrontava nella sua mediocrità. La sua è la storia di qualsiasi essere umano che deve confrontarsi con la realtà rispetto ai propri desideri. Per fare questo non ho riplasmato il mio film, non l’ho trasformato né manipolato. E’ un film vero anche se girato in modo meticoloso. Girarlo è stato come camminare su un filo tra due grattacieli. Il miracolo che gli attori mi hanno aiutato a realizzare è stato qualcosa che rifarei ogni giorno.

Condivide le critiche che vengono rivolte ai critici nel film?
MICHAEL KEATON: Non leggo mai le recensioni. Sto raccontando la verità? Questo mi interessava. Quello che mi piace di questo film è che audace, folle e tutti hanno l’opportunità uguale di partecipare. Tutti i personaggi sono esposti. Non ho un’opinione sui critici, non li leggo forse perché sono pigro.
Sembra che vi siate divertiti parecchio.
EMMA STONE: Amo questo film perché lo spettatore è costretto a chiedersi per tutto il tempo se ciò che sta vedendo è sogno o realtà. E’ stata un’esperienza professionale che mi ha fatta crescere moltissimo. E morirei dalla voglia di rifarlo, possiamo?
L’elemento più caratteristico del film è l’apparente mancanza del montaggio.
ANDREA RISEBOROUGH: Io sono cresciuta a teatro. Questo film è tagliato in modo che la magia delle riprese continui. Riflette la vita. La regia non si ferma mai come nella vita e così come nel teatro. Questo è l’aspetto che ho amato.

Come definirebbe questo set?
EDWARD NORTON: Quando si lavora in questo modo c’è la possibilità di affidarsi gli uni agli altri. Ho avuto un rapporto splendido con il cast sia artistico che tecnico. Questo crea un’intimità collaborativa fantastica.
M. KEATON: Io sono uno che odia i club per la loro esclusività. Non mi piace giudicare gli altri a seconda del club a cui appartengono. Amo il cinema perché è un gioco di squadra.

Da dove nascono i riferimenti alle altre celebrity?
INARRITU: Ci siamo divertiti molto a fare riferimento ad altre celebrity. Il nome di Ryan Gosling è venuto fuori da Edward. Gli ho chiesto perché e mi ha risposto che gli piace, così l’ho tenuto.
Cosa crede che significhi questo film?
INARRITU: Tutti hanno un Birdman nella propria vita, il tuo ego rimane sempre con te. Michael ha fatto un grande lavoro perché si è mostrato nudo dal punto di vista intellettuale. Non ho mai lavorato con qualcuno con una tale sicurezza di sé. Lui non ha mai bisogno di qualcuno che gli ricordi quanto è bravo. Questa è stata una grande lezione per me.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net


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