La Via connette tutti gli esseri viventi alla Sorgente.
Balza dentro la vita, incosciente, perfetta, libera;
assume un corpo fisico;
lascia che le circostanze la perfezionino.
Il filosofo indiano Jiddu Krishnamurti afferma che tutte le relazioni del cosmo devono essere viste olisticamente, perché fondamentalmente nel cosmo non esistono divisioni. Krishnamurti sostiene che ognuna delle nostre coscienze individuali è una manifestazione dell’intera coscienza umana, con tutta la sua storia, le sue percezioni e interazioni con la natura. Quindi l’osservatore è la cosa osservata.
A metà degli anni ’60, in parte come risultato della sua associazione con Krishnamurti, Bohm ha cominciato a sviluppare la sua teoria dell’ordine implicato della totalità. Bohm qualche volta usa la metafora dell’ologramma per spiegare la sua teoria.
Un ologramma è un’immagine fotografica prodotta da una luce laser. L’immagine viene immagazzinata su una lastra fotografica e poi ricreata illuminando con un laser la lastra per creare un’immagine tridimensionale. Curiosamente, se illuminiamo col laser una piccola parte tagliata via dalla lastra fotografica originaria, l’immagine che compare è ancora l’intera immagine anche se con qualche dettaglio in meno. In altre parole, ogni parte ha implicitamente trattenuto l’informazione del tutto.
Una delle più strabilianti applicazioni dell’ordine implicato è la nuova comprensione della relazione tra mente e materia. Gli scienziati sono arrivati a credere che la coscienza umana sia il risultato di una lunga evoluzione in cui gli atomi semplici si sono raggruppati tra di loro in forme sempre più complesse, dalla singola cellula ai rettili, dalle scimmie all’Homo sapiens.
La teoria dell’ordine implicato dice, tuttavia, che la coscienza non è solo una proprietà degli animali superiori. La coscienza è intessuta implicitamente in tutta la materia e la materia è intessuta nella coscienza quindi, materia e significato si influenzano continuamente a vicenda.