L'Infanta Cristina davanti ai magistrati del caso Noos: il D-Day della Monarchia spagnola
Da RottasudovestE adesso Cristina, che non ha saputo scegliere tra l'istituzione che rappresenta e il marito di cui è innamorata, è stata abbandonata un po' al suo destino. Ha passato buona parte della settimana a Barcellona, dove non è stata raggiunta da nessun familiare, per preparare la sua difesa; a Palma di Maiorca, non dormirà a Marivent; sarà accompagnata solo dai suoi legali e da nessun membro della Casa. Per El Mundo si tratta del D-Day dell'Infanta e della Monarchia. Tutto è stato negoziato e deciso con cura, in un delicato equilibrio tra i diritti dell'Infanta, le attese dell'opinione pubblica, le esigenze della Giustizia. Per esempio, per arrivare alla porta del Tribunale, c'è una breve discesa, che può essere percorsa a piedi o in auto; è stata negoziata anche quella: il Tribunale non si oppone se Cristina deciderà di scendere in auto; l'opinione pubblica si aspetta che lo faccia a piedi, perché non deve avere alcun privilegio, anche se la sensazione netta è che voglia la pubblica umiliazione dell'Infanta. Perché, siamo seri: davvero se percorre quel pezzo di strada in auto gode di un privilegio?! ma quanti indagati scendono quel pezzo di strada avendo intorno a sé decine di giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, attenti a ogni espressione e a ogni sguardo, come in un giardino zoologico? Davvero, in questo caso, Cristina non sarebbe un po' meno uguale degli altri? E' solo un esempio dei tanti possibili su come la difesa ossessiva della presunta uguaglianza dei cittadini sia in realtà una sorta di rivalsa. Si sta assistendo a uno spettacolo da panem et circenses, con la folla che vuole umiliare Cristina, per aver rotto l'incantesimo di una Famiglia Reale bella e perfetta, per essere, in fondo, il simbolo della Spagna ricca, ammirata e invidiata, che per ingordigia è finita nel fango. Oggi c'è lo spettacolo della secondogenita di un sovrano interrogata da un uomo di Giustizia per una vile e volgare questione di denaro, indegna di una Famiglia Reale e, comunque, di un familiare del Capo dello Stato. Poi, finito l'isterismo collettivo per la deposizione, si spera si possa andare avanti, si possano analizzare con più lucidità le funzioni dell'istituzione e si possa parlare con più serenità dell'eventuale abdicazione di Juan Carlos. Matrimonio di Felipe permettendo, perché, chiaro, non c'è solo Cristina a togliere il sonno ai pompieri della Zarzuela.
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