L'Infanta Cristina di Spagna imputata per frode fiscale e riciclaggio di capitale. Interrogata l'8 marzo

Da Rottasudovest
Ieri i più maliziosi si chiedevano se il vero regalo dei Re Magi alla Famiglia Reale sarebbe arrivato oggi, riferendosi alla possibile imputazione dell'Infanta Cristina da parte del giudice José Castro, nell'ambito delle indagini sul caso Noos (lo scandalo, che coinvolge i Duchi di Palma, accusati di utilizzare l'Instituto Noos, un ente no profit, per captare denaro pubblico e trasferirlo all'estero, per evadere le tasse, è seguito da Rotta a Sud ovest sin dal suo esordio, nella s Scandali). E puntuale, stamattina, è arrivata l'imputazione, da tempo attesa. Il giudice Castro ha imputato la secondogenita di Re Juan Carlos nel caso Noos, per il quale il marito è stato imputato un paio di anni fa, per frode fiscale e riciclaggio di capitale. Cristina è stata citata al Tribunale di Palma di Maiorca l'8 marzo 2014 alle 10, per essere interrogata. Il magistrato inquirente aveva già provato a imputare l'Infanta ad aprile 2013, suscitando la 'sorpresa' della Zarzuela, ma la Fiscalía Anticorrupción lo aveva bloccato, ricorrendo l'imputazione. E' stata la prima volta che una Procura ha presentato ricorso contro le indagini di un suo giudice. E' stato un gesto che è costato alla Monarchia più della stessa imputazione dell'Infanta: il rapido ricorso ha lasciato agli spagnoli la sensazione che la Giustizia non sia uguale per tutti ed è costato a re Juan Carlos buona parte della popolarità perduta. "Si sta comportando come un padre, non come il Re" dicono in tanti, non necessariamente sui giornali o sulle reti sociali. Castro non si è arreso e ha continuato a indagare, per verificare se Cristina poteva essere responsabile di reati fiscali e di riciclaggio di capitale in Aizoon, la società che controlla al 50% con il marito Iñaki Urdangarin e attraverso la quale sono passati buona parte dei milioni di euro ottenuti dall'Insitituto Noos dalle istituzioni pubbliche e trasferiti all'estero, per non pagare le tasse spagnole. Nel corso delle indagini, si è scoperto che Cristina si è servita delle carte di credito di Aizoon per le sue spese private, dalla ristrutturazione della casa, ai viaggi, all'abbigliamento, inserendo queste spese nella contabilità della società. Grazie alle filtrazioni sulla stampa, l'opinione pubblica spagnola ha potuto farsi un'idea dello scarso senso etico con cui i Duchi di Palma si sono mossi negli anni scorsi, quando la Spagna era un Paese ricco, "da mungere", come mi è stato detto recentemente, e si pensava che tutto fosse possibile e che l'impunità fosse garantita dalla posizione sociale. Così non è stato, almeno per i Duchi di Palma. Pochi giorni fa la Zarzuela aveva chiesto al giudice Castro di chiudere al più presto le indagini del caso Noos, ritenendo che dovesse avere ormai gli elementi sufficienti per conclusioni e rinvii a giudizio. La richiesta partiva da un dato di fatto: lo scandalo che coinvolge Iñaki e Cristina è un 'martirio' per la Monarchia.  La prima reazione della Zarzuela all'imputazione di Cristina è stata di 'rispetto per la decisione del giudice'. Adesso gli occhi di tutti sono puntati sull'8 marzo, quando per la prima volta nella storia, un'Infanta di Spagna varcherà la soglia di un Tribunale come imputata. 


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