Alita, dipinge continuamente e, sempre secondo ciò che raccontano i genitori, lo fa senza esservi costretta e con estremo piacere e naturalezza; inoltre ha già esposto in numerose gallerie, possiede un sito a lei dedicato, zeppo di foto e reportage video, e con tanto di galleria di opere e prezzi per le vendite. C’è chi davanti ai suoi ghirigori scomoda paragoni e citazioni a Jackson Pollock e Salvador Dalí.
Capisco che possa essere divertente descriverla come una sorta di bambina prodigio e che apparentemente in tutto questo, se la bambina veramente si diverte ed è sana, non ci sia apparentemente nulla di male. Ma sinceramente questa di Aelita ha tutta l’aria di essere un’operazione commerciale in cui viene mercificata la semplice creatività infantile; tutti i bambini del mondo se hanno a disposizione colori e tele, iniziano a fare quello che fa lei. Le concrezioni e l’espressionismo di Pollock non hanno nulla a che vedere con la ludica infantile e chi ha conoscenze non superficiali ed approssimative in materia inorridirà come me dinnanzi a tutto questo. Ma dove sta il problema?
Aelita ha qualcosa in comune
I genitori secondo voi che lavoro fanno? Considerato, scusatemi lo ribadisco, che tutti i bimbi fanno della tecnica del dripping la loro strada naturale e che difficilmente un dipinto di un bimbo di 2-3 anni assomiglierà ad un Caravaggio o ad un Rembrandt ma, ovviamente e più facilmente verrà ricondotto, dallo sguardo adulto spesso malizioso o pretenzioso e ignorante, ad opere chissà come mai espressioniste, quali genitori avrebbero fatto della figlia di due anni un fenomeno così ben remunerato? Si tratta di due mancati artisti (artisti per passione ma senza troppi riscontri) che fatalità, di professione fanno i fotografi.
Mi sembra una storia mediaticamente ben confezionata. Peccato che raramente Aelita rida nei filmati o nelle
E a quell’età spero che Aelita abbia il tempo per giocare e stare all’aria, per essere una bimba, e non un fenomeno del business. Spero anche che nelle sue tele non mescoli alcol e mozziconi di sigarette, come faceva Jackson Pollock.
E se vedete vostro figlio o vostra nipote tagliare il foglio con rabbia, rilassatevi; non avete dinnanzi il fondatore di un neo-spazialismo alla Lucio Fontana, ma soltanto un bimbo che è stufo e ha voglia di uscire a correre all’aria aperta.