«Agosto è il mese più freddo dell'anno / l'inverno si sposta sei mesi in avanti / e non è il Polo Sud / qui non è il Polo Sud»
Quando ho scoperto nel 2004 questa canzone, sono rimasto interdetto. Probabilmente la più bella canzone italiana degli ultimi dieci anni, Agosto dei torinesi Perturbazione. Opinione personale, per carità. Una canzone seria, emozionante, malinconica, accompagnata da un video bellissimo.
Dunque spero che mi scuseranno i Perturbazione (improbabile che mi leggano...) se uso il loro gioiello per parlare di una storia paradossale, ma nel senso del paradosso grottesco tipicamente siculo, non di quello poetico della canzone.
La notizia ha già avuto una sua eco, grazie soprattutto a un pezzo di Sebastiano Messina su Repubblica. Messina scrive in punta di penna, è brillante, perciò è meglio leggere l'originale per capire di cosa stiamo parlando. Però io, come sempre, provo a ragionarci un po' su.
Le Madonie d'estate.
La neve non si vede perché era stata già spalata tutta.
Che sia ben chiaro, la neve in inverno c'è pure in Sicilia, sull'Etna, sui Nebrodi o sulle stesse Madonie palermitane. Il fatto è che lo stakanovista Di Grazia ha continuato a farsi pagare gli straordinari anche quando l'ultima neve si era sciolta alle porte della primavera e gli altri spalatori sono tornati a fare altro. E il record l'ha raggiunto proprio ad agosto: ha richiesto 200 (duecento!) ore di straordinario, più delle 117 che si era fatto pagare giusto un anno prima per il servizio di "spalamento neve" nel mese più cald... freddo dell'anno.
La storia è venuta fuori solo perché a un dirigente della provincia sarebbero sorti dei dubbi sulla logicità di questa situazione e dunque sono stati bloccati i pagamenti.
E pensare che proprio all'inizio di questa settimana sulle Madonie è arrivata, anzi tornata (o non se n'è mai andata, Di Grazia?), la prima neve.