L'infernale Quinlan

Creato il 02 febbraio 2013 da Pim
È la storia di un poliziotto, Hank Quinlan, che regna incontrastato su un’area di confine tra Stati Uniti e Messico fin quando un investigatore messicano, coinvolto accidentalmente in un’indagine insieme a lui, non scopre che il poliziotto, circondato dalla mitica fama di avere un’intuizione prodigiosa, ha l’abitudine di fabbricare prove false contro i suoi sospetti. L’intreccio poliziesco è allusivo e fuggente, ma la regia è di straordinaria potenza drammatica: angolazioni, montaggio, illuminazione, scenografie conferiscono ad ogni sequenza una energia che stordisce. I dialoghi crepitanti, sovrappongono il loro ritmo alternato a quello del montaggio in una fuga inarrestabile; la macchina da presa taglia diagonalmente le strade di Tijiuana (ricostruita a Venice, presso Los Angeles), tra il buio e le cartacce sospinte dal vento, o ritaglia prospettive metafisiche di portici. È una waste land di confine, una terra desolata costellata di luoghi d’abbandono e fatta di ponti spettrali, lagune industriali, trivelle e serbatoi petroliferi, vecchi bordelli. Quando Quinlan entra in scena e intorno a lui sciama una corte di sottoposti e notabili, si sente subito l’odore del teatro: è l’entrata in scena di un vecchio e venerabile monarca e gli altri attori si rivolgono direttamente al pubblico per testimoniare l’ammirazione che nutrono per lui e magnificare e celebrare il suo potere in quella terra. Una ‘bellissima figura carnosa greve, impastata di machiavellismo’, scrisse del personaggio Italo Calvino. L’enorme soprabito grigio, l’ampia camicia bianca, le bretelle con l’attaccatura ad Y, la cravatta sciupata a piccoli rombi chiari su sfondo scuro. E il bastone. L’apparizione di Quinlan vale già da sola il capitolo di un romanzo. Welles lavorò sulla propria immagine con lo stesso accanimento che rivela ogni inquadratura. Solo nel volto, affidato al make-up di Maurice Seiderman, lo stesso di 'Quarto Potere', le abnormi borse sotto gli occhi, il ciclopico naso finto, il taglio completamente inedito dei capelli, mostrano i segni della profondità del controllo di una messa in scena nella quale l’idea stessa di autore celebra una sovranità rabbiosa e inaudita”.

(Mario Sesti, In quel film c’è un segreto, Feltrinelli)

L’infernale Quinlan (Touch of Evil), di Orson Welles, con Orson Welles, Charlton Heston, Janet Leigh, Marlene Dietrich (Usa, 1958, 93’). Domenica 3 febbraio, ore 22,50, IrisTv.


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