L'infinito di Giacomo Leopardi: quando le parole si colorano di immagini

Da Maestro Roberto

Provate a ricercare "L'infinito" di Giacomo Leopardi in un motere di ricerca  e vi renderete conto di quante risposte di tipo testuale, audio e video vi verranno restituite.
Ma la versione che vi propongo non ha molti rivali nel suo genere.
Si tratta dell'interpretazione de "L'infinito" ad opera di Luca Violini, una delle più importanti e note voci nazionali nel panorama del doppiaggio cinematografico, documentaristico, pubblicitario, televisivo e radiofonico per l'Ente Parco del Conero, come introduzione al portale web turistico dell'associazione.

Potrete apprezzare la splendida fusione delle struggenti parole del poeta marchigiano con le immagini di uno degli angoli più straordinari della mia regione, un connubio che si rivela assolutamente indovinato, sublimato dalla recitazione di un'artista, anche lui marchigiano.
Se vorrete apprezzare altre meravigliose immagini accompagnate da altrettanto splendidi sottofondi musicali che richiamano in qualche modo strumenti o tradizioni delle Marche, continuate la visione del sito web del Parco del Conero, anche dopo il termine della lettura de "L'infinito".

Per anticipare l'inizio del video dedicato alla peosia di Leopardi, cliccate sulla freccia in basso a destra dello schermo.

L'infinito

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare
»


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :