Entrando a leggere i blog amici ho scoperto con stupore che ToutBas parlava di me, e l'ho trovata una strana coincidenza, proprio oggi. Oggi che nemmeno sapevo che giorno fosse finché non l'ho sentito dire alla radio Ser scrive di tutti i miei cambiamenti, delle mie battaglie e lotte, alcune vinte e altre perse. Oggi che è un giorno come gli altri, solo un poco più... un poco più un giorno. Tecnicamente è l'anniversario delle mie nozze. Oh dio, detto così suona quasi minaccioso. Diciamo l'anniversario della mia unione civile che suona meno pomposo và. Ciò che mi perplime di più sono questi ultimi 364 giorni, più che oggi di per sé. Oggi è una ricorrenza di cui ricordo molto perfettamente i dettagli. I preparativi, le emozioni, le stranezze, le gioie, e i dolori, perché nemmeno questo giorno fu scevro di amarezze. Il nervosismo della mia ex, il non voler fare l'amore proprio quella sera che mi ha così tanto ferito... Ma è così. Come in tutto anche la nostra relazione è stata piena di alti e bassi. I bassi insegnano, gli alti li tengo come buoni ricordi, bei momenti da tenere da parte e conservare con calore. Non rinnego niente. Così come io ho fatto del mio meglio immagino lo abbia fatto anche lei. E lunedì ci si vede in tribunale per sciogliere definitivamente e legalmente questa unione. Ecco, questo già lo trovo un poco più strano. Perché per me è talmente già sciolta come unione che doverlo fare in modo legale è quasi divertente. Ma questi sono i matrimoni, diritti e doveri per cui abbiamo lottato e che ora mi prendo la responsabilità di rispettare. Io ci ho sempre creduto, sono fatta così... credo in queste cose, perché mi piace appartenere, mi piace far parte di un simbolo. Posso pure filosofeggiare su quanto sia inutile, su quanto sia solo lo stare insieme a determinare le cose e non un pezzo di carta, ma mentirei. Pur dopo tutto questo io mi risposerei, e non è detto che non... Ho passato momenti brutti, dio solo sa quante volte davvero ho sperato di schiantarmi contro un muro. Ma è vero che ho la pelle dura e l'animo più coriaceo di quanto io stessa a volte creda. Ho succhiato energia a chiunque e a tutto, e lentamente ho rialzato il sole. E quando questo sole ha iniziato ad illuminare la mia vita il destino mi ha fatto incontrare Nik (la chiamo così perché la definisco spesso Nikita, sia per le sue origini sia per il suo modo di affrontare la vita). E se guardo indietro mi rendo conto che senza queste esperienze non avrei mai potuto costruire questo rapporto. Nik chiede. Da molto, anzi, da moltissimo di anima e cuore e mente e attenzioni e vita nel senso più ampio della parola, ma chiede tantissimo. E il tantissimo che chiede è giusto, adulto, necessario, e sarebbe stato impossibile per me darglielo senza essere passata dal buco nero in cui ero finita. Dove prima ad ogni caduta corrispondeva un disinfettante e un cerotto (o gesso!), ora corrisponde un "beh, allora, che fai ancora lì? Avanti, tirati su!" e non aspetta, se la segui ok, altrimenti la devi raggiungere! Un modo diverso di amare e di essere amata. Eppure lo trovo più totale, più completo e vero! Lei ama me, il mio me, nessuna idea di me. E mi lascia essere me, in ogni situazione. Anche Niky è molto protettiva, come è sempre stata Diana, ma lo è in modo totalmente diverso: il suo modo di proteggermi è costringermi ad essere libera, a fare quello che voglio e devo perché parte di me. Lei in pochi mesi mi conosce meglio di chiunque altro al mondo, meglio di come mi conosco io (quasi). Perché osserva, ascolta, sente. E questo chiede in cambio, che io osservi, ascolti e senta lei. Molto donna in questo, si aspetta che io sappia sempre cosa fare... ma d'altronde non potevo mica trovare una Dea no? Umana lo deve essere per forza (anche se le sue origini cubane spesso glielo fanno dimenticare!) Un modo diverso di vedere e vivere il mondo, le persone, le situazioni. Avevo un'amica a Milano che mi manca, ma ha scelto di non parlarmi più perché... già, non me lo ha mai nemmeno detto il perché. Che cosa particolare! Quando ci penso rimango ancora basita. Anni di "Ti voglio bene" e poi... puf! Sparita dalla terra. Io capisco che essendo amica di Diana abba "scelto" da che parte schierarsi, in genere succedono così queste cose, eppure demonio ladro quando ci penso mi manca sempre un pezzo, ed io ho il sospetto che questo pezzo per altro sia un pezzo sbagliato. Non gliene voglio, continuo a volerle bene perché non ho mai finto la nostra amicizia e proprio perché la conosco so (non giustifico ma so) perché ha fatto così. Anzi, mi avrebbe stupito il contrario forse. Ecco, oggi è l'anniversario del mio matrimonio (continua a suonare pomposo mannaggia!), ed io ho trascorso ore a convincere la mia migliore amica a non andare a sbattere contro un muro a 200km/h perché quando finisce tutto, dopo arriva il meglio! Anto, tesoro mio, guardami! L'hai vissuto con me... l'hai visto... Dopo, dopo tutto il fango, il respiro che manca, il buio e il freddo, le paure e le desolazioni, i dolori e le angosce, dopo ognuna di queste cose, dopo arriva. Ma lo devi fare tu. Sporcati le mani amore mio e vedrai che per quanto male farà, sarà come un parto, poi magicamente il dolore si dimentica. Come quando la mia piccola si sbuccia un ginocchio, piange, viene tra le mie braccia a cercar conforto e poi... puf! Ricomincia a ridere e dimentica il dolore. Sorride alla vita che riparte, con un cerotto in più ma anche con la capacità di rialzarsi. Soli. Capaci di sopravvivere e di ricominciare a sorridere.
Spero non suoni troppo male, ma ogni volta, giuro ogni volta che sento questa canzone penso a te Diana, quindi te la dedico, un'ultima canzone. Prendila sul ridere dai, ormai è passato tanto tempo, la vita è andata avanti ed i rancori si dissolvono: Grazie per l'invito a ricominciare! magari non fu proprio un invito ma... grazie comunque. Sei tuo malgrado responsabile della mia felicità. Auguro anche a voi di trovare la luce, ma chissà se sai perché ve lo dico! A lunedì.