Escludiamo le multinazionali dal discorso che stiamo per iniziare, ed ecco che il titolo del post, assume una certa italianità. Non c'è da sentirsi gli ultimi, e nemmeno da offendersi ma soltanto da prendere atto di un GAP culturale che oggi sta dando il suo contributo al rallentamento della tanto attesa "ripartenza" del nostro paese.
Sebbene sia reale la necessità di mantenere snelle le strutture aziendali, è anche vero che snelle non vuol dire disorganizzate o prive della necessaria preparazione, che garantisce qualità al servizio reso.
Non è un segreto che nel nostro paese esiste una gran confusione su quale sia il ruolo dell'information Technology in azienda. Chi si occupa di informatica industriale, nelle aziende italiane, nella maggioranza dei casi, viene associato alle macchine, intese come personal computers e periferiche aiate. In buona sostanza, ;l'uomo IT è "l'omino delle stampanti", quello che gli utenti chiamano quando il computer si "impalla". Omino, in quanto per dimensioni, può tranquillamente entrare nelle stampanti o pc e individuarne il guasto.
L'INFORMATICO NON E' NECESSARIAMENTE UN ESPERTO DI COMPUTER
Conosco grandissimi consulenti IT che non sono in grado di verificare lo stato di configurazione di rete del proprio pc. Può essere vera questa affermazione? La risposta è Sì !
Ovviamente esistono figure professionali che, per operare in piena efficienza, devono approfondire maggiormente, sia l'uso del PC, che la struttura hardware relativa.
Chi si occupa della macchina personal computer, può non essere un informatico, in quanto NON tratta informazioni ma parti di ricambio !
IL MODELLO DI BASE
Durante la mia carriera a servizio della tecnologia , ho contato almeno un centinaio di figure professionali riconducibili all'informatica, alcune de quali, lontanissime dal mondo del computer così come lo intendiamo.Tanto che mi sento di dire che gli istituti tecnici per informatici, riescono, durante in quinquennio, a fornire solo un'infarinatura generale di ciò che è una materia ormai priva di confini.
Tuttavia un giovane che vuole fare dell'informatica la prorpia professione, ha assoluta necessità di questa infarinatura, e naturalmente, della consapevolezza che al termine dovrà scegliere di frequentare ambiti universitari o comunque cercare una specializzazione che gli consenta di galleggiare nell'oceano informatico.
Chiarito che l'informatico trova nel personal computer il proprio strumento di lavoro, cosi come i contabili ad esempio, Immaginiamo di dover strutturare un'organizzazione per la gestione della tecnologia e comunicazione di una azienda.
Lo schema delle funzioni, attenzione non delle persone, potrebbe assomigliare a questo e come appare evidente, sono quasi tutti ruoli funzionali ed applicativi.
Probabilmente siamo di fronte al modello ideale di una struttura tecnologica, organizzata per un'azienda di dimensioni medio grandi. Le PMI, tuttavia, trarrebbero grandi vantaggi cercando di organizzare la propria forza IT secondo uno schema che abbia logiche importanti, pretendendone spunti e cercando, naturlmente, il dimensionamento più adatto alla propria realtà.
I SOCIAL NETWORK
Appare evidente che nella struttura rappresentata in figura, non sono presenti tecnici e managers dedicati al 2.0 e alla gestione dei social networks. Mancano i così detti web marketing manager e social media manager, oltre che il il gestore dl web-content, tutte figure che necessitano di uno skill tecnologico ed una dimestichezza con gli strumenti di lavoro, tale per cui sono assimilabili alla struttura tecnologica, se non per altro, per accellerare le fasi di sincronia con i reparti tecnologici
Il tema dei social network, che in questa sede accenneremo appena con l'intento di dedicargli lo spazio che merita, è da tenere in seria considerazione da parte delle aziende. Specie se ci sono congiunture da combattere. E' proprio all'interno di questi sottoinsiemi di internet che vivono e si moltiplicano i trends. E' naturale, quanto logico, che i profitti passano da li! E' proprio sui social network che oggi, si decide tutto. I social rappresentano una grande opportunità ma pare che le PMI non siano interessate a cavalcarle.
Che piaccia o meno, oggi, tutto ciò che avviene , transita per un canale informatico. La scelta del livello qualitativo del canale, molto spesso, fa la differenza fra il successo ed il fallimento.
Questo non significa che le aziende debbano essere popolate esclusivamente da informatici, ma che è opportuno ed importante investire nella cultura informatica della propria forza lavoro, al di la del reparto di appartenenza.
Un'elevata cultura informatico-mediatica consente di muoversi con maggiore velocità e precisione nel mondo del marketing ad esempio.
TUTTO È PARTITO DA LONTANO
Circa un decennio fa, diventò di gran moda il termine pro-active IT Managemen. I vertici dell'IT non si limitavano piu soltanto a trovare la soluzione, ma cercavano di fornire applicazioni che oltre a risolvere il processo, lo rendeva talmente efficace da diventare un vantaggio competitivo.
Sono convinto che in quel momento, fatto di grandi progetti ed enormi investimenti nell'informatica industriale, fu necessario dare un messaggio positivo, affermare che gli investimenti non erano soldi spesi male , ma che avrebbero generato un ritorno. L'IT stava gettando le basi per diventare un centro di ricavo, sino ad allora era considerato solo un costo di struttura.
Oggi è il futuro! L'Infomation Technology, nella sua interpretazione corretta, è certamente un centro di ricavo. L'innovazione aziendale, il web-marketing, i processi sempre più veloci e precisi, le tecniche di SEO , etc., tutto questo non fornisce forse valore aggiunto ?