esemplare di cane lupo cecoslovacco*
gridare al lupo, al lupo! è notoriamente un antico metodo per creare allarme senza che ci sia un pericolo ben accertato. Leggo sulla cronaca locale di oggi un articolo dal titolo gridato: Ennesimo attacco dei lupi, sbranate decine di capre. Si pensa subito alle nostre montagne e ci si meraviglia di come improvvisamente i lupi che da qualche decennio vi prosperano siano diventati aggressivi e privi di quella atavica diffidenza che aveva fatto si che le greggi vi potessero pascolare indisturbate. Poi leggendo l’articolo si scopre che non di lupi veri (Canis lupus, Linnaeus 1758) si tratta ma ” di un esemplare di lupo cecoslovacco intravisto da alcuni residenti o — più probabilmente, secondo l’ipotesi di un veterinario che ha visionato le carcasse degli animali — di un branco di cani inselvatichiti” e non siamo in montagna ma tra le colline del comune di Macerata. Curiosamente qualche anno fa si sarebbe gridato al “lupo siberiano”, ma anche in questo le mode progrediscono.
Certamente i cani colpevolmente abbandonati e incustoditi sono più pericolosi per l’uomo e per il bestiame domestico dei lupi “veri”, animali in verità molto elusivi. Dato però il fatto increscioso che la protezione delle specie selvatiche sta diventando sempre più difficile e le aree protette in cui vivono sono abbandonate a se stesse, private di fondi e, come è successo per il Parco Dello Stelvio, usate come merce di scambio politico per racimolare i voti necessari alle maggioranze di governo, urlare al lupo per ogni danno agli allevamenti, in gran parte dovuti ai cani colpevolmente abbandonati dai loro proprietari o malcostuditi, assume lo stesso amaro sapore di quanto si addossa agli extracomunitari e ai rom colpe di cui non si conosce l’autore. Ecco i lupi e la fauna selvatica occupano nell’immaginario di molti italiani, specie di certi giornalisti poco accurati e informati, lo stesso ruolo di “capro espiatorio”, scusate l’ironia, che quelli hanno assunto nelle menti inclini al razzismo.
Si da addosso al lupo quando invece il buon senso suggerirebbe di cercare i colpevoli tra chi per soddisfare il proprio narcisismo si procura animali che non è in grado di amare, curare e governare e che poi abbandona al proprio destino spingendoli a diventare un vero e proprio pericolo pubblico.