L'inganno svelato
Da Mark
@OfficinaDiMark
Quando torno indietro con i ricordi, mi chiedo quanto cieco sono stato a non vedere aldilà del vetro. Ogni cosa, evento, anfratto, pertugio si è susseguito nel kaos apparente, in una sorta di ipotetica irrazionalità. Da un punto di vista personale si cresce, per andar dove poi non si sa, si cercano i capisaldi su cui fondare la propria esistenza, si ottimizzano le scelte e le destinazioni, si persegue quello che i sogni dipingevano a colori vivi materializzando complessità irraggiungibili, come il fine stesso della felicità. Sono stato, artista, viaggiatore, architetto, calciatore, supereroe, pilota, e così via nell’infinita opzione che trasforma periodicamente gli stati d’animo. Nel mezzo si pongono come barriere le delusioni, si aprono scenari con le affermazioni, mentre gli eventi esterni che pensi non facciano parte di te, fluiscono indisturbati senza che tu possa sapere o intervenire. Nel contesto generale, il signor Tempo non teme confronti, ritornando con le lancette sempre allo stesso punto, ciclicamente ripropone il vissuto, a disposizione fin quando deciderà di stopparti. Caro signor o signora Tempo, penso di avere un vantaggio, ho capito il trucco. I miei ricordi sono eterni e non li può mutare, scorrono fluenti, sono me, il pulsare esterno lo apprendo senza condizionamenti ne assorbo il succo con discrezione, i teatrini del sistema li osservo, ma nella platea non aspetto, mi reco dietro le quinte e lì colgo l'imbroglio. Ora vi misuro con la clessidra e ho l'illusione e la certezza di controllarvi.