Nel settembre del 1954 il Perù fu scosso da un caso che venne subito e frettolosamente catalogato dalla polizia come un orrendo omicidio. Un bambino di soli cinque anni, Julio Hidalgo, venne ritrovato morto, con la testa fracassata, sulla scogliera di Armendáriz, a ridosso dell’esclusivo quartiere di Miraflores della capitale Lima. La polizia, al termine di una frettolosa indagine, determinò che il bambino era stato sequestrato e violentato. I particolari della morte del piccolo, inventati di sana pianta, scatenarono una caccia al mostro senza precedenti. I giornali ci andarono a nozze, montando una campagna di articoli sensazionalistici le cui righe invitavano gli abitanti di Lima a procurare indizi per arrestare quello che era stato battezzato come il Mostro di Armendáriz. Iniziò così una vera e propria caccia all’uomo, mentre le madri proibivano ai bimbi di uscire di casa a giocare in strada e i padri esigevano la pronta cattura del maniaco. Duranti i giorni di psicosi collettiva, la polizia ricevette diverse chiamate, che indicavano differenti indiziati dell’assassinio del bambino. Solo una, però, venne presa in considerazione, quella che incolpava un uomo di nome Jorge Villanueva. Ad accusarlo era un venditore ambulante di torroni, Ulderico Salazar, che diceva di aver visto l’uomo in compagnia del bambino al suo banchetto di dolci poche ore prima del macabro ritrovamento. Villanueva era la vittima predestinata: nero, senza fissa dimora, carattere aggressivo, un passato di piccoli furti sui tram, rispondeva all’identikit del criminale capace di ogni efferatezza. Almeno, nella fantasia della gente, che vide subito in lui l’assassino, il maniaco, il violentatore. La polizia accontentò il popolino e Villanueva subì un processo farsa, che poteva concludersi in una sola maniera: la condanna a morte.
La storia viene ripercorsa, attraverso un’ipotesi plausibile del perché Jorge Villanueva venne indicato e giudicato colpevole, in ¨Il mostro di Armendáriz¨, l’e-book che potete scaricare da questa pagina nelle differenti opzioni di formati elettronici. Una storia che si legge in poche ore, che narra della manipolazione dell’opinione pubblica, dei giochi di potere, dell’iniquità di una giustizia disegnata a favore dei forti e dell’aberrazione di una pena di morte usata per scopi privati. Gli avvenimenti sono forse remoti, ma i temi rimangono attuali, a testimonianza di quanto poco maturi o cambi nel tempo la natura umana. Anni dopo, la perizia di alcuni medici legali indicarono il perché della morte del piccolo Julio Hidalgo e rivelarono il completo montaggio del caso. L’ingiustizia, però, era già stata servita.
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