Le prime parole di un libro sono le scintille che accendono la curiosità e attraggono il lettore trascinandolo in un mondo nuovo, tra carta e emozioni. Vi invitiamo a scoprire gli incipit che ci hanno più appassionato e che abbiamo scelto per invogliare anche voi a proseguire la lettura.
Terminarono con un sogno.
Dieci anni di pace, mi aveva promesso l’anziana sacerdotessa oracolo di Asherat-del-Mare; dieci anni avevo avuto, e in quel lasso di tempo la mia fortuna aveva prosperato insieme con quella di Terre d’Ange, la mia amata nazione.
Troppo spesso un periodo di grande felicità viene riconosciuto soltanto col senno di poi; giudicando una benedizione il fatto che la promessa dell’oracolo fungesse anche da monito, non lasciai trascorrere neppure una di quelle giornate senza gioirne. Dalla mia avevo gioventù e bellezza; quest’ultima aumentava mentre gli anni attenuavano la prima. Era come mi aveva predetto la mia mentore, Cécilie Laveau-Perrin, e se nella sconsiderata giovinezza dei miei vent’anni avevo preso alla leggera le sua parole, ormai sapevo che erano la pura verità.
Molti potrebbero ritenerla una preoccupazione assai frivola, ma io sono angeline e non intendo scusarmi per le nostre abitudini. Posso essere la contessa di Montrève, e senza dubbio anche un’eroina del regno – le mie gesta non sono forse state messe in versi dal successore della poetessa della regina? - , ma prima di tutto sono Phèdre nò Delaunay, serva di Naamah e prescelta di Kushiel, un’anguisette e la cortigiana meglio addestrata che il regno abbia mai conosciuto. Non ho mai finto che mi facesse difetto la presunzione.