L’innovatore italiano a Londra

Da Fugadeitalenti

Voglio tornare, ma con gli strumenti giusti e al momento giusto, per cambiare le cose“: Stefano Ceccon, a soli 29 anni, ha raggiunto ben tre considerevoli traguardi Oltremanica. E’ un ricercatore, uno startupper e un analista per il quotidiano “The Times”, il più prestigioso di Sua Maestà. Ma non rinuncia a guardare all’Italia, in prospettiva futura…

Stefano sceglie l’ingegneria come strada maestra, nel suo percorso di studi nella Penisola: quando completa la laurea specialistica in Bioingegneria, però, opta per un dottorato alla Brunel University di Londra. Troppo scarse le prospettive in Italia: meglio fare la valigia e trasferirsi Oltremanica, dove trova un ambiente di lavoro estremamente stimolante, in ateneo. Età media molto bassa di capi e dirigenti, unita ad un multiculturalismo sfruttato al meglio in tutte le sue sfaccettature produttive – che stimola -in positivo- il suo lavoro.

Contemporaneamente, Stefano coglie al volo l’occasione delle Olimpiadi di Londra per fondare con un collega la sua prima start-up: il risultato è l’applicazione “London Crowd”, che diventa in poco tempo un assoluto “must”, per districarsi nel traffico londinese. Il successo di Stefano è tale, che la sua esperienza viene raccontata anche dai media italiani.

Ma non finisce qui: in un ambiente dinamico e innovativo come quello della City, Stefano mette a segno pure il suo terzo successo professionale, con l’assunzione part-time come data mining specialist al quotidiano “The Times”, dove lavora gomito a gomito con i giornalisti della redazione, vedendo riconosciuto e apprezzato -giorno dopo giorno- il proprio lavoro.

Penso sia importante guardarsi intorno, fuori dai confini nazionali, senza remore o paure“, riflette Stefano, che continua a Londra anche la sua attività di ricerca in ateneo.

Ospite della puntata è Stefano Ceri, direttore dell’Alta Scuola Politecnico a Milano. Ceri, recentemente insignito negli Usa del premio “Edward T. Codd Innovation Award”, rappresenta un docente innovativo, rispetto agli standard italiani. Incentiva ed investe lui stesso nelle start-up dei suoi studenti, ricalcando un modello di successo americano. Con lui commentiamo la storia di Stefano, e proviamo a tracciare soluzioni per un mondo accademico più efficiente e proiettato verso il futuro, anche in Italia.

Nella rubrica “Expats” ci trasferiamo nella Cina profonda, raccontandovi il viaggio-inchiesta che Emanuela Verrecchia pubblica settimanalmente sul suo blog “Cina di Frontiera”. Emanuela intervista italiani che hanno scelto città cosiddette “di seconda fascia” dell’Estremo Oriente, per studiare o lavorare, tralasciando le più note Pechino e Shanghai. E’ questa la “nuova frontiera” dell’emigrazione italiana in Cina, che diverse ricerche riferiscono ormai in aumento esponenziale?

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La discussione di settembre: “Il Consiglio Europeo di giugno ha varato il pacchetto lavoro per i giovani. L’Italia ha lanciato il proprio piano per l’occupazione giovanile: tempo di restare e investire nella Penisola… o non basta?

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Alla prossima puntata: sabato 21 settembre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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