L'insegnamento di Bocca, Montanelli e l'informazione odierna

Creato il 28 dicembre 2011 da Controcorrente

Mazzoleni arte-fotografia


Al di là di spesso  retoriche celebrazioni postume, relative  morte di Giorgio Bocca ,mi pare sia più utile oggi focalizzare  il messaggio di fondo che luied altri grandi giornalisti del passato ci hanno lasciato. Essere buon o cattivo giornalista infatti  non dipende certo dai diversi strumentiutilizzati, siano essi “i sandali per scarpinare ..” evocati da Zucconi in unsuo scritto o dall’uso della rete e degli odierni strumenti tecnologici, madalla  capacità di essere onestointellettualmente, di saper leggere gli eventi in modo indipendente e libero,qualunque sia la testata per cui scrive. Saper anche intuire i processi efornire chiavi di lettura in funzione sempre DEGLI INTERESSI DEL PUBBLICO e nondi altri poteri. Naturalmente servono anche altre doti, ma questo punto : lavorareal servizio della gente è fondamentale, come denunciare e non nascondere lenotizie scomode come accade purtroppo oggi su gran parte delle testate giornalistichepiù o meno asservite. In questo senso il mestiere del giornalista si avvicinamolto a quello di un sacerdote laico,un trasmettitore di notizie fatti edeventi,ma anche di oneste chiavi di interpretazione fatte senza nascondersidietro il falso paravento di una presunta verità od oggettività, ma dichiarandola propria posizione onestamente e su quella base fornire possibili interpretazionidei fatti senza pretendere di avere la verità in tasca.  Dunque essere autocritici e nel contemposacerdoti di cultura ed informazione onesta : Bocca e Montanelli, con i loroumani difetti  lo erano. Giusta osbagliata che fosse la loro visione, sapevano andare oltre i fatti e le notizie, proporre agli Italiani, con lucida intelligenza e passione, un loro sogno diquel che l’Italia avrebbe potuto essere e non era. Proponevano insomma anchedei modelli alternativi possibili, cosa che oggi ben pochi fanno oltre alloscadere nel conformismo superficiale generale. Soprattutto oggi con la crisidella politica ed in generale della cultura a causa del berlusconismo, èfondamentale che la stampa oltre ad informare onestamente, sappia esserecritica nei confronti dei poteri forti e dei loro rappresentanti denunciandone, con coraggio e spirito libero, le storture .Anche per questo,dovessi indicare  qualesia oggi il giornalista che più si avvicina a questi due grandi del passato,direi senza esitazioni : Marco Travaglio .

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