L’insieme di noci, uova, carne e pesce può migliorare la memoria dei pazienti con Alzheimer allo stadio iniziale

E’ noto che i pazienti malati di Alzheimer perdono gradualmente le sinapsi sviluppando un progressivo deficit cognitivo e una graduale perdita della memoria; Richard Wurtman, professore di Scienze Cognitive presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology), attraverso uno straordinario studio clinico è riuscito a dimostrare come la miscela nutritiva da lui inventata possa stimolare la crescita di nuove sinapsi (connessioni tra cellule cerebrali) migliorando la memoria dei pazienti.
Wurtman iniziò la sua sperimentazione già dieci anni fa somministrando il suo miscuglio dietetico formato da Colina, Uridina e Acidi grassi omega-3 DHA ad animali da laboratorio.
La Colina si trova nelle noci, nelle uova e nella carne; gli acidi grassi omega-3 nel pesce, nelle uova, nei semi di lino e nella carne di animali alimentati a foraggio mentre l’Uridina è prodotta da fegato e reni ed è presente in alcuni alimenti come elemento del RNA.
Wurtman ha creato con questi tre elementi (precursori delle molecole lipidiche che, insieme alle proteine specifiche, formano la membrana delle cellule cerebrali che danno luogo alle sinapsi) un cocktail dietetico che, somministrato per diversi mesi, ha portato a un effettivo aumento delle spine dendritiche necessarie alla formazione di nuovi neuroni.
Anche il Prof. Scheltens in Europa ha supervisionato analoghe sperimentazioni che, come ripetuti test cognitivi sui pazienti hanno dimostrato, hanno incrementato le funzioni sinaptiche e migliorato la memoria di pazienti allo stadio iniziale della malattia; il mix non ha funzionato nei pazienti in fase più avanzata poiché, dice Wurtman, hanno probabilmente già perso molti neuroni senza i quali non è possibile formare nuove sinapsi.
Il risultato è comunque confortante poiché, come afferma Wurtman, sebbene il degrado delle connessioni cerebrali nei malati di Alzheimer sia inevitabile, lo stimolo che il mix provoca porta al loro aumento con conseguente miglioramento della funzione mnemonica e della qualità di vita delle persone.
Fonte: ScienceDaily (10 luglio 2012)