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L'insostenibile superficialità di certi intellettual(oid)i

Da Sambruno
L'insostenibile superficialità di certi intellettual(oid)i La storia è vecchia di qualche giorno, ma ne sono venuta a conoscenza ieri; curiosando tra i post dei blog che seguo, mi ha attirata questo: In difesa di Anobii. Leggo, resto perplessa, seguo il link che porta a quest'altro post sul blog Zanzibar, leggo e... ohibò.
Alla larga dagli «aNobiiani» lettori saccenti e un po’ marpioni
Copyright di Nicla Vassallo, filosofa e saggista, che stronca aNobii sparando giudizi tout court per sentito dire.
Del resto, è autrice di un testo dal titolo Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza, edito da Feltrinelli.
Telefoni, cellulari, sms, e-mail, blog, social network, piattaforme varie, wiki. Oltre a conversazioni d'ogni genere, libri, enciclopedie, giornali, riviste, radio, televisione, internet. Senza dimenticare documentari, fotografie, mappe, segnaletiche, cartelloni, e molto altro ancora. Tutte fonti d'informazione che ci consentono di conoscere il mondo e grazie alle quali possiamo muoverci, lavorare, studiare, relazionarci l'uno con l'altro. In filosofia ci interroghiamo su questa conoscenza ottenuta e trasmessa attraverso quella che viene tecnicamente chiamata "testimonianza", la base su cui si regge la capacità di affrontare la vita quotidiana e professionale negli aspetti più vari, incluse le sue forme più evolute e complesse. È necessario quindi capire la testimonianza, come e cosa ci consente, perché è errato svalutarla, rifugiandosi nell'individualismo, perché in troppi l'hanno voluta e la vogliono controllare nonché manipolare. Senza dimenticare alcuni grandi pensatori che sulla testimonianza hanno riflettuto, Per sentito dire è un viaggio filosofico nella contemporaneità, che ci invita a ragionare, tra l'altro, su astrologi, complotti, credulità, dittature, diverse condizioni e visioni della testimonianza, false testimonianze, gaffe, giornalismo, guerre, inganni, inquisizioni, internet, potere, pubblicità, testimoni affidabili e inaffidabili. Per comprendere come può la testimonianza donarci conoscenze, garantirci la democrazia, evitare che la nostra società si trasformi in quella angosciante e orwelliana del "Grande Fratello".
La signora Vassallo si fa un vanto di non essere su Facebook, di non essere su Twitter e di essere presente su aNobii solo come autrice.
Lei i salotti virtuali li schifa, vive nel rimpianto di quelli reali e delle antiquate librerie londinesi, che si stanno estinguendo.
E non può soffrire i dilettanti e vanitosi commentatori aNobiiani, esibizionisti che vogliono solo cuccare e - incidentalmente - stroncano pure uno dei suoi saggi... Ah, ops! Non volevo mica insinuare che se la sia presa! Insomma, lei stessa afferma - molto opportunamente - che dei suoi testi si può discettare nel bene o nel male, ma lei - per carità - alle stroncature non reagisce. Non su aNobii. Ovvio. Su aNobii lei non c'è ;-)
Certo che... Be', lascia piuttosto sconcertati questo approccio così incoerente da parte di una intellettual(oid)e, autrice del saggio citato.
Si narra che gli aNobiiani...
Evviva! Un applauso *clap* per il rigore, che giustifica pienamente gli insulti.
Ma come, e la necessità di capire la testimonianza, perché è errato svalutarla ed è pericoloso manipolarla e falsarla?
EPIC FAIL!
Primo, perché la signora Vassallo aNobii non lo conosce ed è palese. Secondo, perché sommerge sotto palate di disprezzo le testimonianze dei lettori che scrivono i loro commenti su aNobii.
A proposito, signora Vassallo, ma lei sa che si narra che gli aNobiiani siano stati indicati dai Maya come gli eletti che sopravviveranno al 21 dicembre, mentre gli intellettual(oid)i saranno i primi a schiattare?
L'insostenibile superficialità di certi intellettual(oid)i La Sig.ra Nicla, la Sig.ra Vassallo e la Sig.ra Nicla Vassallo (?)
"Vanitosa, esibizionista, saccente, quella marpiona" della Nicla Vassallo non avrebbe fatto meglio a tacere, frequentare aNobii per più di un paio d'ore e dopo parlare per esperienza diretta, invece che per sentito dire? Se non altro, avrebbe scoperto che su aNobii non si cucca affatto :-| Io, almeno, non ho mai cuccato né sono stata mai cuccata. Povera me...
Varrebbe forse la pena ricordare alla signora Vassallo che non si sputano sentenze con leggerezza e superficilità. Non è serio. Spernacchiare su queste basi è il modo migliore per ritrovarsi a grondare della saliva altrui e lamentarsi non vale!
Ma poi, dico: tutti a piangere come tante prefiche che in Italia non si legge, e poi si tratta uno dei social bookshelf più attivi come una sputacchiera... così, tanto per sparare la prima che passa per l'anticamera del cervello? Perché punge che dei comunissimi lettori dicano la loro senza essere iscritti all'albo dei... boh? Dei recensovi di professione? Dei filosofi? Dei giovnalisti?
Insomma, la cultura è una roba seria, non è materia per comunissimi lettori - specie se aNobiiani.
Un minuto di silenzio.
...
Sì, è innegabile: su aNobii c'è gente che affibbia quattro o cinque stelline ai paranormal romance porno soft di J.R. Ward e tre stelline a Erodoto. Ma i commenti più inutili che si possono trovare sono, tutto sommato, tanto esaustivi e affidabili quanto le bandelle che fasciano i romanzi. Per non tacere di quanto quelli ben scritti e bene argomentati siano infinitamente più utili delle recensioni pubblicate da recensovi che i romanzi non li leggono nemmeno e sproloquiano, sproloquiano, sproloquiano in modo così generico che, alla fine, anche quelle positive sono un deterrente all'acquisto.
Ma soprattutto, signora Vassallo, non c'è alcuna incertezza circa la competenza dei commentatori: sono lettori. Siamo lettori. E, in quanto tali, abbiamo il legittimo diritto di esprimere la nostra opinione in merito a ciò che acquistiamo e leggiamo.
Alla faccia di chi, per ripicca, ci vorrebbe imbavagliati.

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