L'intelligenza non c'entra nulla con un paio fondi di bicchiere

Da Zoe
Allora, sfatiamo un mito. L'intelligenza non c'entra nulla con un paio fondi di bicchiere davanti agli occhi, una sciarpa troppo lunga che raccoglie la polvere del pavimento, capelli vagamente sporchi raccolti in una pinza fluo. Giorni fa, all'Università, una studentessa sciatta e dai lineamenti severi che abitualmente segue un corso con me, si agitava cercando l'aula in cui si sarebbe eccezionalmente tenuta la lezione, causa occupazione e, nel trovarne la porta chiusa, contrariata, è scappata via, per tornare dopo qualche secondo con un bidello cui aveva chiesto di aprirla. Non mi ero mai soffermata a guardarla prima: farlo mi ha creato un certo disagio. Me ne sono chiesta la ragione. Insomma, perchè mi infastiva tanto? La ragione è che si dice tanto, troppo, che nella nostra società la donna è ridotta a solo corpo e bla bla bla. Però, il punto -come sempre- non lo si centra mai. C'era un notevole artificio nel look di questa studentessa, non era brutta, ma si sforzava di esserlo, rispecchiava a pieno il cliché della intellettual-cozza. E ho pensato che la vera offesa, di fronte cui dovremmo indignarci, è il fatto che, per mostrarsi intelligenti riflessive competenti intellettuali, sia ancora considerato necessario negare la propria femminilità, nascondere la femminilità che noi tutte spontaneamente abbiamo, umiliarla. Ma insomma, perchè si fa ancora una volta lo stesso errore? Perchè per essere brave bisogna somigliare quanto meno possibile alla comune idea di donna? Perchè dev'essere ancora imperante un paradigma maschile di intelligenza?

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