Invece no, nel parco è prevalsa la linea dell'intransigenza: "e vogliamo anche questo e quest'altro, rivoluzione o morte e da qui non ci muoviamo!" "Occupazione, resistenza!" (le richieste riguardavano punizioni per i responsabili delle violenze della polizia, il rilascio di tutti i manifestanti arrestati, la messa al bando di lacrimogeni e spray al peperoncino).
Però pensavo che Erdoğan avrebbe sfruttato il maturare di questa posizione massimalista e poco ragionevole per screditare i manifestanti, utilizzando il fattore tempo per far emergere stanchezza e inevitabili divisioni tra le loro fila. E invece no, ha prevalso anche da parte sua un'intransigenza poco lungimirante: la polizia ha provveduto a sgombrare un'altra volta il parco, provocando la prevedibile reazione di chi era già sceso in piazza nei primi giorni della protesta e si era successivamente rasserenato. In sostanza, guerriglia urbana ieri notte.
Oggi è in programma la grande manifestazione pro-Erdoğan a Istanbul: avevo intenzione di andarci (da cronista, ovviamente: io non parteggio per nessuno, mi limito a osservare e analizzare la realtà) e mi sono già accreditato, però dopo gli eventi di ieri non sono sicuro ci siano le condizioni minime di sicurezza - non tanto nel luogo del comizio, quanto lungo la strada e al ritorno.
Questa voce è stata pubblicata in Istanbul, politica interna, Turchia. Contrassegna il permalink.