Oggi voglio proporvi lo scenario di una calda giornata cittadina, mentre mi recavo all’università a piedi.
Le pubblicità delle quali sto per parlare, sono già state trattate sia da me che da Mary, all’interno del blog, ma il mio fine oggi è quello di illustrarvi un piccolo scorcio della società in cui viviamo.
Camminando tranquilla, lungo l’affollato marciapiede mi trovo davanti una pensilina, e chi troneggia?
Lei :
la nostra muratrice con i tacchi a spillo, trattata da Mary qui. Da notare che è pieno di pensiline che propongono la stessa immagine, nonostante la fiera sia finita da tempo.
Continuando a camminare, mi giro e cosa mi vedo passare affianco? Un pullman con la pubblicità della Rem, discussa sempre da Mary qui , spalmata sul di dietro di questo.
Cammina cammina , mi trovo davanti il negozio di Peperoncino dove troneggia la modella messa a 90° in mutande, della quale vi ho parlato poco tempo fa qui.
Ma non finisce qui!
La sera prima, in giro con amici, mi sono ritrovata davanti ad una gigantografia di Belen Rodriguez nuda che promuove la gioielleria 2jewels e della quale purtroppo non ho la foto.
Ora, la questione che voglio affrontare, non sono le pubblicità in questione poiché già è stato dato ampio spazio ad esse, bensì la società in cui ci ritroviamo, in quanto io non credo che questo scenario si ritrovi solo nella mia città, non penso che solo io sono invasa da tette&culi.
Quanti di voi, uscendo di casa, vedono pubblicità che vanno a svilire la figura femminile (nella maggior parte dei casi)e quella maschile? Ma soprattutto quanti di voi ormai non ci fanno più caso?
Quanti di voi si sono abituati nel vedere queste immagini, questi corpi nudi, queste donne ammiccanti che altro non chiedono se non sesso?
Come ha scritto una lettrice del blog in un commento, il problema principale ormai non è più la sessualità ma il suo uso ai fini pubblicitari per cose che non hanno a vedere con essa.
Ritroviamo ammiccanti donne ovunque: per le bibite, per la pasta,ecce cc… la società in cui viviamo è fortemente sessualizzata però qui nasce il paradosso, perché spesso il sesso viene visto come un tabù, guai a parlarne nelle scuole, guai a proporre l’educazione sessuale. Le giovani menti sono costrette a vedere giorno dopo giorno pubblicità dove vengono loro proposti degli stereotipi.
Le modelle che spesso vediamo non hanno come obiettivo quello di promuovere il prodotto\servizio in sé bensì il fine ed il significato che la società ha dato ha determinati oggetti: vedi la modella di Peperoncino, la quale rappresenta nell’immagine una posizione sessuale e quindi ….tutto ciò che concerne quella posizione.
La donna diventa un oggetto e il suo unico spazio nella società è questo, il bombardamento a cui siamo sottoposti giorno dopo giorno tende a farci vedere la donna come un corpo nudo, che non ha una sua personalità, non ha niente(a volte neanche un’identità) ma rappresenta solo un corpo da utilizzare per il proprio piacere. E non a caso in Italia abbiamo un tasso di femminicidi molto elevato, per non parlare dei continui stupri, perpetrati a volte da ragazzi giovanissimi nei confronti di coetanee, i quali vengono “educati”nel vedere corpi nudi e disponibili.
Oltre a questi messaggi, bisogna anche considerare quelli che vanno ad influenzare le giovani menti e che riguardano l’aspetto fisico, ormai la nostra società propone il culto del dio bellezza, viene esaltata la perfezione, corpi perfetti (ma che in ambito pubblicitario nel 99,9% dei casi vedono l’utilizzo di ritocchi) ed è qui che vediamo ragazzine piccolissime che vogliono il nuovo rossetto creato apposta per loro, o il costume da bagno con il push-up. Non dimentichiamoci inoltre del tentativo ,da parte di molte imprese , di sessualizzare i corpi di bambin*, lanciando capi di abbigliamento decisamente troppo provocanti per loro (un esempio il costume da bagno con il push-up per le più piccole).
Quindi, noi donne,per come veniamo rappresentate non abbiamo spazio all’ interno della nostra società, nel momento in cui ci ribelliamo, veniamo ascoltate e a volte otteniamo dei risultati, ma la strada da percorrere è molta!
Perché nonostante le continue proteste, le città sono invase da pubblicità sessiste, e giorno dopo giorno, le menti povere di creatività dei pubblicitari non fanno che proporci donne ammiccanti, sottomesse, nude, senza identità, volte solo al sesso.
Dipingono la donna come un oggetto sessuale di continuo, rendendola invisibile , cercando di sottovalutarla e relegarla nello spazio che concerne le mura domestiche.
Permettete che pensando a tutto ciò mi senta un po’ come il protagonista dell’urlo?
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