l'invasione milanese di Paladino

Creato il 02 maggio 2011 da Marcoo
La montagna di sale in piazza Duomo e la personale al Palazzo Reale di Mimmo Paladino | MilanoIn piazzetta l'installazione simbolo dell'unità d'Italia. Fino al 10 luglio 50 opere dell'artista esponente della transavanguardia. Il ricco immaginario di Mimmo Paladino (Paduli, 1948), elabora simboli, segni ancestrali, icone, numeri, impiegando e mischiando tra loro diversi linguaggi espressivi, materiali e tecniche. Dipinti, sculture e installazioni complesse e di grande impatto emotivo, sono in mostra nell'allestimento al piano nobile di Palazzo Reale, che raccoglie 50 opere dell'artista campano. L'esposizione curata da Flavio Arensi, prodotta da Palazzo Reale, Civita e Gamm Giunti, seleziona lavori realizzati negli ultimi trent'anni, dalla Transavanguardia, nel 1980, che lo vede tra i principali protagonisti, all'elaborazione di un particolare alfabeto segnico che ingloba elementi figurativi e simbologie, geometrie e maschere, oggetti e rami, numeri e lettere, colori puri e inserti di materiali, assemblaggi e combustioni. «Si è fatta molta pittura fine a se stessa, sovrabbondante e superficiale» dichiara l'artista, «nell'idea fraintesa che il ritorno all'immagine potesse essere considerato come la scoperta di una libertà incondizionata. Ma anche quando fai arte con gli strumenti tradizionali e non li abbandoni per altri linguaggi più rarefatti, com'è avvenuto negli anni Settanta, bisogna saper mantenere un atteggiamento analitico. L'arte non è mai un fatto di superficie fine a se stesso, né di abbandono viscerale ad atteggiamenti poetici. L'arte è sempre indagine sul linguaggio».Così nel percorso di Paladino si susseguono sperimentazioni che organizzano segni pittorici in combinazioni diverse, su tele di vaste superfici; disegni e incisioni; mosaici e sculture in bronzo, di grandi dimensioni, o anche in alluminio, legno, rame o ferro. E installazioni che si dilatano nell'ambiente, come «Hortus Conclusus», intervento permanente nel chiostro di San Domenico a Benevento (1992); illustrazioni per l'Iliade e l'Odissea (2001) e riferimenti letterari al Don Chisciotte, elaborato nel progetto «Don Quijote» (2005), composto da dipinti, sculture e disegni, completato da un lungometraggio e da un libro d'artista; e scenografie come «La sposa di Messina» di Schiller, ambientata a Gibellina (1990), «Oedipus Rex» e «Cavalleria Rusticana» per il Teatro Regio di Torino (2007).La mostra dilaga anche all'esterno di Palazzo Reale, nel suo cortile, dove sono esposti cinque grandi scudi in terracotta, con segni e oggetti; mentre in piazzetta Reale, trova collocazione la gigantesca e spettacolare «Montagna di sale» (del diametro di 35 metri per 10 di altezza), ricostruzione dell'intervento ambientale realizzato a Gibellina, nel 1991 e riproposto a Napoli in Piazza del Plebiscito. Un'opera anti-monumentale, destinata a sciogliersi, che ingloba trenta elementi scultorei, parti di un cavallo alto 4 metri. Infine, nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, è situato il modello in scala reale di un aeroplano. ©http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/11_marzo_25/la-parola-alla-tela-190305915871.shtmlMimmo Paladino. Palazzo Reale, piazza Duomo, Ottagono della Galleria. Tel. 02.43.35.35.22. Orari: da martedì a domenica 9.30-19.30; lunedì 14.30-19.30; giovedì e sabato 9.20-22.30. Ingressi: intero euro 9, ridotto euro 7,50. Dal 6 aprile fino al 26 giugno.


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