L’inverno del mondo racconta infatti le vicende delle cinque famiglie protagoniste della storia, partendo dall’avvento del nazismo in Germania come conseguenza diretta delle difficili condizioni economiche dovute alle sanzioni della prima guerra mondiale, condizioni poi ulteriormente aggravatesi con la crisi del 1929 e la grande depressione che ne seguì.
Come nel caso del primo romanzo, anche in questo secondo episodio le vicende possono essere viste in maniera diversa a seconda della sensibilità e degli interessi del lettore.
Le più romantiche e gli amanti delle fiction troveranno probabilmente stimolante seguire le varie vicende sentimentali che anche in questo secondo capitolo il buon Ken Follett ha largamente disseminato tra le circa mille pagine del libro.
Qualcun altro, forse più attento, potrà trovare nei dettagli e nelle descrizioni specifiche, farina per il proprio sacco, allargando in questo modo le conoscenze della storia e riempiendo alcuni vuoti che inevitabilmente la memoria tende ad allargare.
Per quanto riguarda la parte da me più apprezzata é stata decisamente quella storico-politica.
Infatti anche in questo secondo capitolo vengono approfonditi diversi aspetti della storia che normalmente non trovano rilievo nei resoconti standard delle cronache politico-militari.
Così come nel primo volume La caduta dei giganti mi aveva colpito quella parte relativa alle trattative tra i diversi Paesi all’indomani dell’attentato di Sarajevo, allo stesso modo in questo secondo capitolo della storia del novecento, ho trovato interessantissimo il racconto dell’escalation del nazismo e del fascismo in Europa secondo episodi ed esempi per me nuovi.
In particolare due sono gli eventi storici che fanno di quest’opera un qualcosa di meritevole: il primo si riferisce alla battaglia intercorsa nel quartiere londinese tra i militanti dell’estrema destra e la popolazione non solo di origine ebraica che risponde colpo su colpo mentre la polizia nel migliore dei casi assiste immobile ai fatti.
Questo episodio a me completamente sconosciuto, viene presentato come il momento che evita l’avvento del fascismo anche in Inghilterra e dunque si può dire l’evento forse più importante dell’Intera seconda guerra mondiale.
Il secondo episodio invece è il racconto quasi minuto per minuto di come Hitler riesca ad ottenere i pieni poteri anche in mancanza di una propria maggioranza assoluta nel parlamento tedesco, grazie all’accordo con il partito cattolico che vota a favore della modifica della costituzione in cambio di garanzie come la tutela e il riconoscimento della religione cattolica a tutti i livelli nel Paese, sulla falsariga di quanto accaduto in Italia poco prima.
Questo libro prosegue sullo schema del precedente e porta il lettore attraverso tutti gli anni trenta e quaranta, fino ad arrivare alla nascita delle condizioni che daranno vita alla guerra fredda tra Stati Uniti d’America ed Unione Sovietica.
Interessanti le parti relative alle sperimentazioni sull’energia nucleare, così come lo sono anche quelle che raccontano dei tentativi nemmeno troppo celati da parte di Stalin nel primissimo dopoguerra, di provocare condizioni di miseria assoluta nella Germania liberata dal nazismo, in maniera da portare l’opinione pubblica verso il comunismo e creare un’Europa fondamentalmente tutta schierata contro il capitalismo americano ed inglese.
Nasce dunque il ponte aereo con Berlino che scongiura una tale eventualità e si inaspriscono i rapporti tra le due nazioni destinate a diventare in poco tempo le due superpotenze contrapposte.
Le vicende personali degli eredi dei protagonisti del primo capitolo riescono ad essere coinvolgenti e fanno entrare il lettore nella giusta atmosfera degli eventi, facendo del libro un qualcosa di avvincente dal quale è spesso difficile prendere le distanze.
In attesa dell’uscita della terza parte godiamoci la seconda.
Tempo di lettura: 21h 28m