L'invidia degli dei e degli uomini

Creato il 17 novembre 2013 da Lanterna
Sto leggendo un grande classico dell'antropologia culturale, Sud e magia di De Martino. Nel clima descritto nel libro, aleggia un enorme spettro: l'invidia. Gli altri ti invidiano, magari anche involontariamente, e questo genera il malocchio.
C'è tutta una serie di riti da compiere per evitare di riceverlo ma anche di darlo, in particolare in occasioni felici come matrimoni e nascite.
Ecco, io per tutta la vita ho temuto l'invidia degli dei. Ho temuto e temo che la mia felicità, pur umile e non sbandierata, possa essere scambiata per hybris.
Non ho mai temuto l'invidia degli umani, non a livello magico/scaramantico. Ho la convinzione che, anche se tale sentimento avesse il potere di generare eventi infausti, ciò andrebbe a svantaggio di chi li genera, alla fine di tutto.
Credo in una specie di karma per cui, se fai il bene e cerchi di tirare fuori il meglio da te stesso e dagli altri, in qualche maniera e in qualche momento se ne terrà conto. E, anche se così non fosse, tu sarai stato bene con te stesso e con chi ami, oltre che con la tua coscienza.
Questa riflessione la faccio non tanto per me, quanto perché una mia cara amica sta vivendo un momento molto importante della sua vita. E, invece di essere circondata di affetto e gioia, come dovrebbe essere, deve ad ogni momento difendersi dalle pretese e dalle pressioni che vengono dagli altri: chi vorrebbe vivere quello che vive lei, chi è in pena per lei e le scarica addosso l'ansia, chi non è contento della propria vita e invece di scavarsi dentro rompe fuori.
A lei dedico queste foto. Perché le ricordino la gioia e la relativa serenità di questi giorni, e le guardi quando ne avrà bisogno.





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