La Maratona di Roma ha una nuova amica: si chiama “Pipa”, un giovane ippopotamo anfibio femmina di cinque anni, nata il 1° maggio del 2006 allo Zoo di Valencia, da cui è arrivata poco più di un anno fa. La simpatica femmina di ippopotamo è stata adottata dalla Maratona di Roma, che ha stretto un accordo con il Bioparco in occasione dell’anno del Centenario del Giardino Zoologico di Roma, diventando così il simbolo dell’evento del 20 marzo prossimo.
Perché un ippopotamo? Il grosso mammifero africano, il terzo mammifero terrestre più grande del mondo, è da sempre associato alle persone “grosse” e dai movimenti goffi e lenti, oltre che ai pigri di ogni genere ed età. Eppure,nonostante la mole e la curiosa struttura corporea, l’ippopotamo è piuttosto agile e veloce tanto che in caso di necessità può raggiungere la velocità di 30 km/h.
Il motivo dell’adozione di Pipa da parte della Maratona di Roma dunque, è quello di spronare le persone, anche quelle “grosse, lente e pigre” a fare movimento. E quale evento di massa più della maratona capitolina, che ogni anno fa correre oltre 100.000 persone tra la gara competitiva e la “stracittadina” di 4 chilometri, poteva lanciare un messaggio di questo tipo?
Da oggi, quindi al Bioparco sarà esposta una targa che sancisce l’adozione: “Pipa è una giovane femmina di ippopotamo anfibio. La Maratona di Roma le dà un piccolo sostegno. Falle sentire la tua presenza, anche con un semplice saluto e sorriso.”
Pipa, avrà anche il suo personalissimo pettorale, colorato di rosa naturalmente.
La partnership con il Bioparco prevede anche diverse iniziative al Marathon Village (17 al 19 marzo, Palazzo dei Congressi dell’Eur) dove sarà presente uno stand interamente dedicato al Bioparco dove verranno realizzati degli incontri con gli studenti e con il corpo docente. Infine, all’interno dei pacchi gara dei partecipanti sarà presente uno speciale coupon sconto 2×1 “Pipa” (un ingresso gratuito a fronte di un adulto accompagnatore pagante) che permetterà ai partecipanti di visitare il Bioparco e venire a trovare la mascotte Pipa.
Foto di M. Di Giovanni – Archivio Bioparco