36 ore, una giornata e mezzo. Oggi questo è il periodo entro il quale il giudice sportivo può acquisire i video necessari per eventualmente sanzionare giocatori che si sono resi protagonisti di colpi proibiti non visti dagli arbitri. Quelli acquisiti dopo – e di conseguenza i ricorsi relativi – non valgono. E’ successo nelle scorse ore: il francese Aurélien Rougerie non è stato squalificato anche se un video lo aveva pescato in quello che sembrava un tentativo riuscito di eye-gouging (dita negli occhi) ai danni di McCaw durante la finalissima iridata del 23 ottobre scorso. L’arbitro però non l’ha visto, i guardalinee nemmeno e il video è arrivato dopo le 36 ore. Risultato: nessuna squalifica.
L’IRB ha però deciso di correre subito ai ripari e ha annunciato l’intenzione di apportare modifiche alla norma allungando i tempi di acquisizione dei video, anche se in non meglio specificati “casi eccezionali”.