«Tutto ciò che io so sulla situazione in Russia [...] mi incita a pensare che questo paese si avvicina al suo 1789. [...] Il paese somiglia ad una mina carica che basta far esplodere. [...] E’ questo uno dei casi eccezionali in cui un pugno di uomini può riuscire a fare una rivoluzione, cioè a provocare con un piccolo urto il crollo di tutto un sistema. [...] Così che, se mai il blanquismo - l’idea chimerica di sconvolgere tutta la società con l’azione di una piccola cospirazione - ha qualche motivo di essere, é certamente a Pietrogrado. Una volta messo il fuoco alle polveri, una volta liberate le forze, [...] gli uomini che avranno fatto saltare la mina saranno trascinati dall’esplosione che sarà mille volte più forte di loro e che cercherà come potrà un qualche esito, sotto la pressione delle forze e degli ostacoli economici [...] Gli uomini che si sono vantati di aver fatto una rivoluzione hanno sempre capito l’indomani, ché non sapevano quello che facevano, che la rivoluzione compiuta non assomigliava in nulla a quella che volevano fare. E’ ciò che Hegel chiama l’ironia della storia»
(da: Friedrich Engels - Lettera a Vera Zasulic’ del 23/4/1885 - )