L’Isis ha vinto: la Francia diventa una provincia mediorientale

Creato il 20 novembre 2015 da Albertocapece

Qualunque origine abbiano gli attentati di Parigi, se essi corrispondano a quel poco che viene raccontato con ossessiva insistenza, se vi sia un cuore di tenebra inesplorato dietro di essi o un lucido disegno, la vittoria dell’Isis è evidente: con il voto unanime del parlamento sullo “stato di urgenza” i presunti valori occidentali vengono cancellati e la Francia diventa simile a un  regime da Fratelli mussulmani, anche se in questo caso sarebbe più opportuno dire fratelli reazionari, fratelli multinazionali, fratelli ricchi, fratelli di merende.

Naturalmente al di fuori della Francia dove oggi tutto può essere fatto sull’onda di un’emozione che viene incontro al potere in maniera sospetta, non viene spiegato ciò che realmente significa lo stato di urgenza: sarebbe troppo compromettente fare autopsie sul corpo della democrazia e  vedere come nasce un regime, soprattutto agli occhi degli ipocriti senza speranza il cui compito nel mondo è quello di testimoniare la cecità sotto forma di cordoglio, ma che infine potrebbero scorgere anche qualche barlume. Eppure  di questo si tratta visto che grazie al nuovo apparato giurisdizionale di urgenza si possono fare molte cose contro quei famosi “valori” che si intendono difendere:

  1. chiudere l’accesso ai dipartimenti e alle relative città
  2. interdire la circolazione delle persone e dei veicoli
  3. proibire riunioni e manifestazioni
  4. chiudere locali, sale conferenze, università e luoghi pubblici
  5. ordinare ai legittimi proprietari la consegna delle armi in loro possesso
  6. possibilità di operare perquisizioni dovunque ad ogni ora del giorno e della notte senza necessità di un mandato
  7. arrestare senza mandato del giudice
  8. e dulcis in fundo instaurare misure per il controllo della stampa e dell’informazione in generale

Non si tratta di una sospensione costituzionale temporanea, dei tre mesi annunciati, anche se prorogabili, ma di una cesura con la democrazia dal momento che Hollande ha annunciato di voler costituzionalizzare lo stato di urgenza rendendolo di fatto perenne: sarà la prima costituzione al mondo a presentare un articolo in cui si dice esplicitamente che la costituzione è carta straccia. Infatti c’è davvero da chiedersi in che cosa la Francia si distingua da una dittatura o da uno stato di polizia e in che cosa Hollande sia sostanzialmente diverso da Al Sisi, Assad o Erdogan. Un regime per di più messo in piedi dai responsabili della strage che oggi la sfruttano per accrescere il loro potere; non va dimenticato che i vertici dello stato francese non solo hanno creato una consistente parte del terrorismo anti Saddam poi confluito nell’Isis, ma sono responsabili della distruzione della Libia e si sono gettati in numerose avventure militari in Afganistan, Irak, Mali, Ciad, Gibuti, Senegal, Costa d’Avorio, golfo di Aden, Centroafrica, hanno stretto alleanze segrete con i portatori di valori tutti diversi da quelli della Repubblica e non possono nemmeno tornare indietro: Sarkozy, Hollande, il suo capo di stato maggiore particolare generale Benoit Puga, il suo ministro degli Esteri Laurent Fabius e il suo predecessore Alain Juppé sono sotto ricatto e non possono più rivelare in cosa hanno invischiato il paese . Hanno insomma creato una situazione esplosiva come piccoli azionisti dell’impero americano, senza naturalmente spiegare ai propri cittadini i pericoli e il prezzo di tutto questo. In effetti i poveri cristi massacrati, così come coloro che li piangono, sono del tutto ignari delle attività segrete del loro governo, delle sue alleanze contro natura con le dittature del Golfo, della sua partecipazione attiva al terrorismo internazionale e infine del silenzio complice sull’Arabia Saudita che è il principale sostenitore del wahabismo, la frangia più estrema dell’Islam, di cui sono seguaci i combattenti dell’ Isis. Tutto questo non è mai stato discusso in parlamento e  i media mainstream non hanno mai osato interessarsene.

Adesso chiudono la bocca ai cittadini, la possibilità anche remota di vederci chiaro e di opporsi a logiche di reciproca strage, mentre dopo l’attentato le azioni delle industrie belliche vanno alle stelle.  Anche perché furbescamente il governo francese sta tentando di ricattare il resto d’Europa con Schengen perché questa, attraverso la Nato, scenda in guerra apparentemente contro l’Isis, in realtà per imporre truppe di interposizione volte a smembrare per sempre la Siria e a prendersene una fetta. E mi sembra giusto che un Paese divenuto mediorientale si cacci mani e piedi in queste dinamiche, facendo di tutto perché le folle piangenti e indignate siano espressione di valori molto più simili a quelli contro cui vorrebbero fa barriera: conservatorismo, guerra di civiltà, diseguaglianza, egoismo e dominazione.

Qualche intellettuale francese dissidente, ma già allineatosi, come Sapir  dice che con questo atto Hollande e il governo  ritrovano la capacità di sovranità perduta con l’Europa. Anche se fosse vero ( e non lo è) si tratterebbe in ogni caso del primo tratto di quella uscita a destra anzi all’estrema destra  dalle logiche  monetarie europee di cui si è parlato invano negli ultimi anni. Ma  non vi preoccupate: grande finanza, mercatismo, terrorismo e ambienti reazionari guerreggiano, ma hanno gli stessi valori di fondo: non vi deluderanno.