L’Isis, Hamas e la società ingiusta

Creato il 26 agosto 2014 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Non c’è differenza tra la minaccia del Califfato e quella di Hamas. Lo spiega sul Corriere della Sera, il demografo Sergio Della Pergola in un
corsivo in chiede che “L’occidente non rinunci a condannare il sogno islamista di una società ingiusta”. Richiamando un editoriale di Antonio Ferrari, apparso sul Corriere il 23 agosto, Della Pergola sottolinea le analogie tra la barbara esecuzione del giornalista James Foley da parte di un miliziano dello Stato Islamico e le fucilazioni di piazza di Hamas di oltre 20 palestinesi, uccisi perché presunti informatori di Israele. In entrambi i casi gli aguzzini compaiono nelle immagini incappucciati e in entrambi i casi “fanno parte di movimenti islamici armati, di ispirazione sunnita, dediti alla ‘liberazione’ del loro territorio da una supposta ‘occupazione’ straniera”, sottolinea Della Pergola. Il demografo israeliano si chiede quale società possa nascere da movimenti tanto brutali, che hanno in spregio i valori della democrazie e dei diritti umani. Ma soprattuto, si chiede perché l’Occidente ordini in modo perentorio all’Isis di rispettare questi valori mentre la stessa determinazione non viene usata nei confronti di Hamas.
Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo cita Sergio Della Pegola e il suo testo apparso sulla newsletter dell’UCEI, Pagine Ebraiche 24, il 22 agosto scorso. Colombo suggerisce al primo ministro Matteo Renzi di analizzare il documento di Della Pergola – il testo pubblicato è l’anticipazione dell’editoriale che apparirà sul numero di settembre del mensile Pagine Ebraiche – per capire cosa accade in Iraq e dintorni. Fortemente critico nei confronti della politica estera italiana, Colombo chiede al primo ministro di richiamare persone competenti – e cita Emma Bonino, già ministro degli Esteri – per confrontarsi con il problema mediorientale e di leggere appunto il testo di Della Pergola in cui “spiega che le guerre islamiche in corso sono almeno quattro diverse guerre, con feroci divisioni e un nemico comune. Ma dimostra anche che “il nemico comune” di queste guerre non è, come si dice e si pensa, uno solo, Israele. La lista è più lunga e fa luce. Nemici che devono essere distrutti sono gli ebrei, sono i cristiani di tutte le denominazioni, sono i curdi, sono gli yazidi. Sono le altre minoranze che, tutte, hanno abitato queste terre per secoli prima dell’islamismo”.Trenta criminali nazisti ancora in libertà grazie alle coperture garantite sin dal 1945 dalla Stasi nell’ex Germania Est. Lo rivela la rivista tedesca Der Spiegel, come riporta la Stampa di oggi, e si tratterebbe per lo più di ex carcerieri di Auschwitz. Notizia inquietante quanto dolorosa, come afferma il sopravvissuto alla Shoah Samy Modiano, intervistato da Maurizio Molinari (La Stampa). “Erano ad Auschwitz come “guardie” ma in realtà si trattava di aguzzini, criminali, assassini”, ricorda Modiano che poi auspica giustizia. “A mio avviso devono pagare per i crimini che hanno commesso ma, certo, ora avranno almeno 90 anni e ciò che più conta, e ferisce, è che abbiano vissuto tranquillamente fino a questo momento”. “Un’onta, una vergogna – continua Modiano – sulla quale bisogna fare piena luce. E una vicenda che lascia intendere quante e quali responsabilità vi siano, in Germania Est ma non solo, nella protezione dei criminali nazisti”.Roma. Non sono ancora chiare le dinamiche legate alla vergognosa affissione, nelle strade della Capitale, di cartelli antisemiti in cui si invitava a boicottare i negozi di commercianti ebrei. Repubblica riporta le perplessità degli inquirenti rispetto all’attendibilità di una segnalazione telefonica, in cui si indicavano come responsabili gli ambienti dell’estrema destra romana. La segnalazione, infatti, potrebbe essere stata un depistaggio.A Gaza continua il conflitto tra Israele e Hamas. L’Osservatore Romano riporta però il tentativo di accordo per arrivare a una tregua tra le parti sulla base di un “piano ideato dal presidente palestinese, Mahmoud Abbas. Questi avrebbe l’intenzione fondamentale di rendere più internazionali gli sforzi di pace affidandoli alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni”. Di fronte però al continuo lancio di missili di Hamas, il premier israeliano Netanyahu ha avvisato che il conflitto potrebbe continuare ancora nelle prossime settimane.Il 1 settembre si terrà a Roma la partita della pace, fortemente voluta da papa Bergoglio e organizzata dall’ex calciatore Javier Zanetti. E arrivano le prime polemiche, come riportano Repubblica e Fatto Quotidiano, con il rifiuto del giocatore egiziano Aboutreika di scendere in campo perché lui “con i sionisti” non gioca, riferendosi alla presenza degli israeliani Yossi Benayoun, Dudu Aouate e Tomer Hemed.L’Iraq continua a soffrire le violenze dei miliziani del Califfato – tra le cui file si registra la presenza di alcuni italiani, come racconta Virginia Piccolillo sul Corriere – e le minoranze cristiane (Corriere) e yazide (La Repubblica) si appellano al mondo perché agisca e li salvi dalla persecuzione.“Un saggio sulla razzia degli Ebrei nel ghetto di Roma il 16 Ottobre 1943, si differenzia però dagli altri perché ci trasporta subito in medias res ovvero in quello che accadde quel giorno nelle abitazioni che si affacciavano al n. 13 di Via del Portico D’Ottavia”. Sul dorso romano del Corriere un’ampia recensione del libro di Anna Foa Portico d’Ottavia 13, edito da Laterza.Daniel Reichel(26 agosto 2014)- See more at: http://moked.it/blog/2014/08/26/55395/#sthash.2pwfFwZg.dpufhttp://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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