L’isola delle demoniache

Creato il 02 gennaio 2012 da Paultemplar

Un posto maledetto, una chiesa sconsacrata, un naufragio con due sopravissute.
Il posto maledetto è una ripida scogliera in Normandia, divenuto tale per la frequenza con cui nel corso dei secoli numerose navi sono finite tra gli scogli fracassandosi; la chiesa sconsacrata e ormai abbandonata nasconde secondo una leggenda locale un terribile segreto, ovvero la presenza tra le sue mura nientemeno che di un demone, imprigionatovi da sette Cavalieri che avevano partecipato alle Crociate.
Il naufragio con le due sopravissute è quello in cui incorre una nave che sul finire degli anni trenta si schianta sulle tristemente famose rocce della scogliera della Normandia.

Il naufragio

Le due ragazze, figlie del comandante della nave (delle quali non conosceremo i nomi) riescono a salvarsi dallo schianto, ma restano per diverso tempo prive di sensi.
Nel frattempo sul luogo del naufragio arrivano quattro loschi individui, che vivacchiano con la loro attività di sciacalli; il Capitano, com’è chiamato l’uomo che sembra aver maggiore autorità sul gruppo, la sua donna Tina, e i due loschi compari del capitano, Bosco e Paul, allettati dal bottino si accorgono della presenza delle due ragazze e invece di soccorrerle le violentano ripetutamente fino a lasciarle esanimi.

Tina (Joelle Coeur), la donna del Capitano

Compiuta la prodezza, il gruppo ritorna alla taverna che fa da ritrovo anche ad alcune prostitute della zona e dove la tenutaria, Madame Louise avvisa il gruppo che le due ragazze, in stato confusionario stanno per recarsi alla chiesa sconsacrata.
Qui le due sorelle trovano il custode del demone, un cavaliere, che dopo averle possedute trasmette loro dei poteri soprannaturali.
Si scatena la vendetta delle ragazze con logico olocausto finale.
Diretto dallo specialista Jean Rollin nel 1974, L’isola delle demoniache (Les demoniaques) non sfugge al tradizionale clichè del regista francese, fatto di un pizzico di paranormale di grana grossissima, di una spruzzata di violenza con qualche timido effetto splatter e sopratutto tanto erotismo con sovra esposizione di nudi femminili.
Al solito, il regista di Neuilly-sur-Seine confeziona un prodotto dagli aspetti estremamente divergenti e sconcertanti; ad una fotografia quasi lussuosa, molto simile ad una carrellata di piccoli quadri espressionisti, Rollin aggiunge una trama assolutamente inconsistente portata avanti in maniera confusa, quasi avulsa dalle immagini che scorrono sullo schermo.

Un misterioso sortilegio…

… attira le due ragazze nella chiesa

Ad appesantire ulteriormente il tutto c’è la tradizionale parsimonia di dialoghi, con lunghe sequenze praticamente mute.
Inaspettatamente però il risultato finale non può essere bocciato in toto, perchè il regista francese mescola aspetti sicuramente affascinanti come la scogliera solitaria e da incubo, la chiesa sconsacrata ripresa sopratutto di sera e quindi dall’atmosfera lugubre e claustrofobica con un finale molto cattivo, in cui c’è spazio per la morte di tutti i personaggi principali, buoni o cattivi che siano.

I banditi sulla spiaggia maledetta

Chi conosce Rollin sa che tra i 52 film che lui ha diretto la stragrande maggioranza ha trame a tratti inesistenti oppure esistenti e incomprensibili per lunghi tratti.
L’isola delle demoniache non fa eccezione, così come al solito la presenza di nudi femminili è massiccia anche se davvero poco erotica.
Anche le scene più forti, quelle di sesso tra le sorelle e il misterioso Cavaliere Crociato che custodisce il demone nella chiesa sconsacrata restano abbastanza freddine, non fosse altro per i minuti precedenti alle scene incriminate, in cui le due sorelle hanno passeggiato nude mano nella mano in un luogo che metterebbe i brividi a vederlo anche da fuori.

Le due sorelle dopo lo stupro

Ecco, le scene della chiesa sono decisamente le migliori, anche se ancora una volta va sottolinenata l’abitudine di Rollin di usare un ritmo bassissimo, quasi sognante per illustrare le situazioni che man mano si sviluppano nel film.
Per le due parti principali, le due sorelle, Rollin sceglie Lieva Lone e Patricia Hermenier, la prima all’esordio cinematografico ( e anche alla sua ultima prova), la seconda reduce dal film di José Bénazéraf The french love; anche Patricia Hermenier darà l’addio con questo film alla sua inesistente carriera cinematografica.
Poichè alle due attrici non è chiesto di far altro che farsi violentare e andar in giro nude, senza praticamente proferir verbo, si può dire che assolvano al loro compito.

Il demone prigioniero nella chiesa

Il resto del cast è nello standard tipico di Rollin, ovvero men che mediocre.
L’isola delle demoniache è comunque un passettino avanti per il regista francese, reduce da opere come Schiave del piacere o I desideri erotici di Christine, fatte molto probabilmente per la vil pecunia.
Qui Rollin osa fare qualcosa in più e come ho già detto il risultato è almeno da sufficienza.

L’isola delle demoniache, di Jean Rollin- Con Joelle Coeur, Lieva Lone, Patricia Hermenier, John Rico, Willy Braque, Paul Bisciglia, Louise Dhour, Ben Zimet, Mireille Dargent, Miletic Zivomir, Isabelle Copejans, Yves Collignon, Véronique Fanis, Monica Swinn- Horror erotico, Francia/Belgio 1974

Le due ragazze nella locanda-bordello

Una delle due ragazze sta per incontrare il Cavaliere

Alla ricerca del Cavaliere

L’interno della chiesa sconsacrata

Tina

Vive o morte?

I volti della morte

Lo stupro

Tina e il Capitano

Joëlle Coeur     …     Tina
John Rico        … il Capitano
Willy Braque        …     Bosco
Paul Bisciglia        …     Paul
Lieva Lone        … La prima Demoniaca
Patricia Hermenier        … La seconda Demoniaca
Louise Dhour          …     Louise
Ben Zimet          … L’esorcista
Mireille Dargent          …     Clown
Miletic Zivomir          … Il Demonio

Regia: Jean Rollin
Sceneggiatura: Jean Rollin
Produzione: Pierre Quérut,Lionel Wallmann
Musiche : Pierre Raph
Editing: Michel Patient
Direzione artistica: Jio Berk



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