L’ispettore Kajetan e gli impostori di Robert Hultner

Creato il 04 ottobre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Robert Hültner è nato nel 1950 a Inzell/Chiemgau. Ha studiato alla scuola superiore di cinematografia di Monaco, è stato assistente alla regia, drammaturgo e regista di cortometraggi e documentari. Ha viaggiato con un cinema ambulante in paesi privi di sale cinematografiche e ricostruito filmati storici per il museo del cinema di Monaco. La sua carriera di autore ha inizio nel 1980, anno in cui produce alcune trasmissioni radiofoniche per la Bayerische Rundfunk. Ma è nel 1993 che esce il suo primo romanzo giallo, Walching, in cui vede la luce la figura dell’ispettore Kajetan, che, negli anni ’20, svolge le sue indagini in Baviera. I suoi successivi romanzi, Inspektor Kajetan und die Sache Koslowski e Die Godin hanno vinto entrambi il Deutsche Krimipreis. Die Godin si è aggiudicato anche il premio Glauser come miglior romanzo giallo nel 1998.

Sitohttp://www.robert-hueltner.de/

Ciclo dell’ispettore Kajetan

 - Un’indagine senza importanza, 2008
- La dea madrina, 2010
- L’ispettore Kajetan e gli impostori, 2012

  

Titolo: L’ispettore Kajetan e gli impostori 
Autore: Robert Hultner (Traduttore: Chiara Caradonna e Flavia Pantanella)
Serie: L’ispettore Kajetan
Edito da: DelVecchio Editore (Collana: Noir)
Prezzo: 14,00 € 
Genere:  Narrativa, giallo, noir
Pagine: 336 p. 
Voto
    

Trama: Monaco, anni Venti. L’ex ispettore di polizia Paul Kajetan agisce adesso come investigatore privato e sta cercando di recuperare, per conto della sua locandiera, i soldi che il nipote ha perso in azzardate speculazioni finanziarie. Per portare a termine il suo compito finirà per disturbare gli affari di persone potenti e politicamente ambiziose. Per ostacolare le sue indagini, vecchi amici tenteranno di attribuirgli l’omicidio del suo successore alla polizia di Monaco. Kajetan dovrà discolparsi e stare in guardia perché anche la sua vita sarà in pericolo. Abile compresenza di colore locale, retroscena storico e investigazione serrata: anche questa volta Robert Hültner appassiona con un complicato puzzle poliziesco agli albori del Nazionalsocialismo.

Recensione
di Reading Mind

L’ispettore Kajetan e gli impostori è il terzo libro che affronta le avventure dell’ispettore tedesco. Premetto che ho letto solamente questo ultimo capitolo, quindi non conoscevo per nulla né l’ambientazione né i personaggi, ma si può tranquillamente affermare che il libro è comunque leggibile anche senza aver letto i precedenti, anche se sicuramente si perderà qualche riferimento. 

La storia è ambientata a Monaco, negli anni ’20, durante l’ascesa al potere di Hitler. L’ex ispettore Kajetan è ora diventato un investigatore privato e si trova coinvolto in un intrigo molto più complesso, fatto di truffe e sotterfugi dove rientra addirittura Hitler. La storia è molto ben congeniata, con tante svolte inaspettate, e i personaggi sono interessanti e intriganti. Nonostante non conoscessi la serie, mi è piaciuto questo ispettore dal cuore buono e dai modi un po’ burberi, pronto a qualche bluff pur di raggiungere il suo scopo. Suo malgrado si trova invischiato in situazioni sempre più complicate e deve addirittura difendersi da un’accusa di omicidio, e il modo in cui riesce a scagionarsi è veramente geniale. L’altro personaggio che mi è piaciuto molto è il povero giornalista Baines, che non vuole farsi raggirare dalle belle parole ed è convinto di riuscire a capire le bugie, ma invece viene fagocitato dalla parlantina del suo interlocutore.

Le atmosfere sono tipiche degli anni ’20 e sono rese in maniera perfetta e molto realistiche. Il giallo si svolge in maniera non troppo veloce, non certo come un thriller moderno, ma trovo il ritmo narrativo appropriato al contesto storico in cui si inserisce. Bisogna stare molto attenti ai nomi dei vari personaggi, in quanto si salta da un punto di vista narrativo all’altro e si potrebbe fare confusione. 

Personalmente ho trovato lo stile narrativo un po’ troppo pesante, anche se sicuramente adatto a descrivere le atmosfere dell’epoca. Numerosi i riferimenti alla cultura tedesca, spesso oscuri per noi italiani (o per chi, come me, non è estremamente ferrato in storia). Non ho gradito le Note poste a fine del libro. Essendo abbastanza numerose, avrei preferito fossero più corte e poste a piè di pagina, in quanto continuare a fare avanti e indietro con le pagine del libro è molto fastidioso e interrompe la lettura.

In definitiva, questo libro piacerà soprattutto a chi ama i romanzi gialli con una forte vena storica. L’autore fa riferimento a fatti realmente accaduti (anche se modificati leggermente ai fini narrativi) e questo non potrà che far piacere agli appassionati del genere. Il mio voto basso è dovuto al fatto che non sono riuscita veramente a entrare nella storia e quindi mi è stato difficile farmi coinvolgere appieno. 


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