L’Italia a fumetti. Nella commissione test del Miur anche Paperon de’ Paperoni e Rockerduck. Quella vacca di Nonna Papera era impegnata con Ciccio

Creato il 09 ottobre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
In poco più di due anni la ministra Maria Stella Gelmini ha tolto alla scuola pubblica la bazzecola di 8 miliardi di euro. Questo era il compito per il quale le hanno assegnato un dicastero che sta a lei come l’astinenza al suo padrone e la cultura a Galan. Un po’ economici, ma molto di più politici, i tagli alla scuola hanno portato l’istruzione di questo paese a livelli salvadoregni e cubani subito dopo la rivoluzione castrista: la voglia di studiare e di apprendere era tanta ma mancava tutto il resto, matite e gomme comprese. Per dare una parvenza di “metodo didattico” al suo mandato, la ministra Gelmini appena insediata aveva detto: “Basta con i voti politici e i tutti promossi, basta con una scuola che non sa né scegliere né selezionare. Da questo momento andranno avanti i preparati, i ciucci si facciano da parte”. Siccome le statistiche non sono i sondaggi, ai quali rispondono anche gli strafatti e gli alcolisti, sul sito del MIUR all’improvviso, mogia mogia, quatta quatta, è scomparsa la pagina con i dati relativi ai promossi e ai bocciati, numeri che avrebbero dimostrato senza dubbio alcuno che la ministra aveva miseramente fallito. Nessuna ecatombe, anzi. Dopo che la Gelmini aveva detto “avanti solo i meritevoli”, per tutta risposta i bocciati sono scemati fin quasi a scomparire. E pagina dopo pagina, sono scomparse anche quelle relative ai dati sulla frequenza delle materie artistiche (musica e storia dell’arte) e sui ragazzi portatori di handicap. Il risultato è stato che la ministra ha diminuito le ore di musica nelle scuole superiori, escluso la storia dell’arte dalle materie e dimostrato che nella scuola pubblica non esistono alunni con deficit psico-fisici, con la conseguenza che gli insegnanti di sostegno non servono, bastano quelli di religione: un padre nostro e l’autismo scompare, un rosario e il downismo si trasforma in genialità creativa, un atto di dolore e le carrozzine diventano motorini 50cc. Dopo aver destinato parte dei tagli alla realizzazione del tunnel sotterraneo Ginevra-L’Aquila per far viaggiare comodi i neutrini, la ministra Gelmini si è resa conto che forse aveva esagerato, che i tagli erano stati effettivamente troppi e che è giunto il momento di dare risposte alle istanze del mondo della scuola, dai bidelli ai presidi. Ai primi ha proposto di trasformarsi in cooperative come gli ex carrettieri della Ferrovie dello stato, ai secondi ha detto: “Facciamo un test e vediamo a che punto siete con la preparazione”. La fregatura è che il test era pieno di risposte sbagliate, false, tendenziose e ideologiche, cosa che ha fatto incazzare tutti i presidi e gli aspiranti tali di Italia, Canton Ticino, Serbia, Croazia e perfino del lontano Uzbekistan. Ma la perla delle perle, la ministra Gelmini l’ha confezionata con una intervista a Repubblica che vale la pena chiosare. Domanda: “150 mila ragazzi italiani sono tornati a contestarla”. Risposta: “Erano 50 mila, lo ha detto Bobo Maroni”. Come sempre è il numero che fa la differenza non la sostanza della protesta. Domanda: “I ragazzi chiedono un cambio globale, una nuova economia, la scuola come bene comune”. Risposta: “Non mi avventuro in un ragionamento più grande di me”. Ma se non lo fai tu che sei il ministro chi diavolo deve farlo, il mago Silvan? Domanda: “Ministro, ma anche il tunnel Ginevra L’Aquila...”. Risposta: “Lo so benissimo che non esiste (sic!), bastava aggiungere ‘tecnologico’ e il gioco era fatto, invece abbiamo replicato parlando di ‘attacchi pretestuosi’, commettendo un errore madornale”. Con una parola il ministro avrebbe risolto il problema di ignoranza che la perseguita da sempre. È un genio o no? Domanda: "Più di mille errori nei test per i presidi...”. Risposta: “La commissione non l’ho nominata io. Quando ho letto i nomi di chi era stato incaricato di predisporre le domande, ho chiesto se Paperon de’ Paperoni e Rockerduck fossero all’altezza. Mi hanno risposto che Nonna Papera era impegnata, per cui mi sono fidata”. Vista l’intervista, Paolino Bonaiuti ha pensato bene di leggerla al capo che stava mollemente adagiato nella vasca idromassaggio con Tatiana intenta a sollazzargli il regale augello. A Silvio è venuto quasi un colpo perché lui glielo aveva detto a Maria Stella di mettere nella commissione dei test Pico De Paperis.

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