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L'Italia aderisce al programma antidiscriminazione del Consiglio d'Europa

Da Pianetagay @pianetagay
L'Italia aderisce al programma antidiscriminazione del Consiglio d'EuropaIl programma prevede come aree di intervento: l’attività di prevenzione e contrasto del bullismo omofobico e transfobico a scuola, il contrasto alle discriminazioni verso le persone Lgbt nel mondo del lavoro, con particolare riguardo alle persone transessuali e transgender, la sensibilizzazione delle forze dell’ordine, il contrasto agli stereotipi nei mass media in collaborazione con la Federazione nazionale della stampa italiana.
“Questa adesione dell’Italia è un passo rilevante nell’ottica di uno sviluppo positivo del programma”, ha commentato Ralf Renè Weingaertner, direttore del Directorate of Human Rights and Antidiscrimination del Consiglio d’Europa. “I discorsi di incitamento all’odio contro le persone Lgbt non sono tollerati come forma di libertà di espressione” ha detto ancora il rappresentante del Consiglio d’Europa. L’incontro sul contrasto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere si è tenuto nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla presenza del ministro del Lavoro Elsa Fornero e con una platea di rappresentanti delle associazioni di tutto il mondo Lgbt italiano.
“Il 7 aprile 2011 con il direttore Unar Massimiliano Monnani abbiamo firmato un protocollo d’intesa per colmare anni di silenzio e disattenzione, presso la Scuola superiore di Polizia, che è come la nostra università”, ha detto il prefetto Francesco Cirillo, vice direttore generale PS e presidente dell’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori). “Abbiamo ricevuto 221 segnalazioni in due anni – ha continuato – con l’Unar partecipiamo insieme alla formazione delle forze di polizia”. A questo proposito, Cirillo, rivolto alla platea, ha accennato ai “sorriseti che forse qualcuno di voi ha dovuto sopportare in un ufficio di polizia andando a denunciare qualcosa”.
Al tavolo era presente anche Filomena Fotia in rappresentanza del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “La scuola deve promuovere azioni di contrasto all’omofobia e per la dignità di ogni persona sulla base dei documenti europei a partire dai diritti fondamentali – ha detto – il 17 maggio è la giornata contro l’omofobia e la transfobia, questa può costituire una prima preziosissima occasione per le scuole”. Secondo Fotia, la scuola italiana deve muoversi su tre direttrici: “L’educazione alla sessualità e all’affettività, il contrasto al bullismo omofonico, il coinvolgimento degli adulti di riferimento”. La rappresentante del Miur ha continuato: “un’alta percentuale si accorge della propria omosessualità fra gli 11 e i 15 anni. C’è una responsabilità degli educatori sia nel coming out che nel mancato coming out. Questo non deve essere lasciato alla buona volontà degli educatori e i ragazzi devono vivere con serenità la propria identità”.
Affari Italiani

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