Sapevamo da tempo che l’Italia fosse malata ma abbiamo fatto finta di niente convinti che con una buona dormita passa tutto. Questa dormita è durata quasi diciotto anni e, al risveglio, l’Italia stava molto peggio di prima, era moribonda. Abbiamo chiamato il 118Napolitano che ci ha portato al Pronto Soccorso Monti. Ora Monti sta prestando le prime cure. Speriamo che riesca a tamponare il male e che il paziente non tiri le cuoia sopra un freddo lettino di medicina di urgenza. Certamente il medico Monti è capace e possiamo nutrire qualche speranza. Sono molto più preoccupato per la seconda fase, quando l’Italia sarà affidata al reparto.
Perché, vedete, il reparto non c’è. Non c’è nessuna alternativa a Berlusconi e quindi non c’è una cura a questo male. In diciotto anni l’opposizione non ha fatto altro che dirci quant’è cattivo il Cavaliere senza mai proporre una soluzione credibile (tolte le due parentesi Prodi che guardo con grande rimpianto).
Ora, nella fase più delicata, nel momento topico, non si vede la reale possibilità di un governo politico che sostituisca lo scellerato Berlusconi. Credete davvero si possa pensare a Fini e Bersani insieme a governare l’Italia? Gli stessi Fini e Casini, messi seduti nella giusta poltrona, sono difficilmente conciliabili. Un governo della sola sinistra è impensabile allo stato attuale non solo perché la parte radicale è andata persa da tempo e ricucire certi strappi appare quasi impossibile, ma anche perché lo stesso PD è talmente frammentato che si fatica a considerarlo un’unica entità.
E mancano le proposte. Finito Monti, che si fa? Quali sono i progetti, i programmi, le priorità? Poniamo che Monti duri fino al 2013 (cosa auspicabile, a questo punto). E poi? Avete sentito una proposta? Una ricetta? Io no.
Abbiamo tempo fino al 2013 per costruire il reparto dove l’Italia sarà trasportata quando lascerà il pronto soccorso. Il tempo è pochissimo e non si vedono né gli ingegneri per progettarlo né i medici per gestirlo. Che sarà di noi?
Luca Craia