L’Italia che non vuole cambiare

Creato il 13 agosto 2014 da Dani Ultimissimecalcio @UltimeCalcio

C’era una volta un paese all’avanguardia, fiore all’occhiello del Mediterraneo. C’era una volta un calcio che dominava in Europa, invidiato ed imitato da tutti; un campionato che era il sogno di qualsiasi calciatore. Il piu’ bello, il piu’ ricco, il piu’ difficile, il piu’ vincente.

Oltre all’Italia pero’, c’era anche un altro paese. Invisibile ad occhio nudo, ma fin troppo percettibile: l’Itaglia. Come un virus si e’ insinuato in tutte le istituzioni e ne ha modificato la struttura, fino ad assorbirlo quasi per intero. Dal Rinascimento al Bunga Bunga, una parabola discendente che non puo’ essere casuale.

E cosi’ i vari personaggi che popolavano l’Itaglia hanno messo le radici anche nel calcio, spartendosi poltrone e diritti televisivi. Stravolgendo un campionato, inserendo turni infrasettimanali e partite ad orari inconcepibili, in nome dei soldi e delle TV; riducendo la FIGC a qualcosa che somiglia molto ad un Parlamento, nella sua versione peggiore. E mandando avanti i soliti personaggi imbarazzanti, appoggiati da una maggioranza a sua volta discutibile, senza un programma di rinnovamento e senza sentire la necessita’ di confrontarsi con gli altri.

Il messaggio che diamo nel resto del mondo e’ che in Italia si puo’ essere razzisti e fare carriera. Che si puo’ essere condannati e fare carriera. Che si puo’ essere ineleggibili ed essere eletti; che si puo’ essere pensionabili e continuare a tenere la poltrona. Il messaggio che diamo e’ chiaro: l’Italia non vuole cambiare.
Ti e’ piaciuto l’articolo? Metti mi piace sulla nostra pagina Facebook per avere tutte le notizie in tempo reale.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :