Il mondo è cambiato, e in maniera radicale...
Gli Stati rischiano il fallimento, che a loro volta ne provoca altri, a catena. La finanza sta opprimendo ed uccidendo l'economia reale. La politica non è in grado di dare risposte reali. Tutti, invano, aspettano migliori condizioni economiche e la crescita, che non ci sarà.
C'è più di qualcosa che non va...
Una volta, quando l'economia reale era "l'economia", era sufficiente intervenire con delle politiche industriali, che davano stimolo ai singoli, perchè si attivassero nell'intrapresa di nuove attività economiche. Oggi predominano i colletti bianchi che, con simulazioni, algoritmi e altre loro diavolerie, scommettono sull'economia, così come fanno i giocatori d'azzardo.
Il piano internazionale, seppur non ufficiale, è chiaro: distogliere ricchezza reale e trasformarla in debiti o perdite, per trasferirli altrove. Si può fare con gli individui e si può fare con gli Stati, attraverso l'indebitamento. Lo Stato s'indebita e paga interessi. Interessi e debito s'incanalano nei meandri dell' "economia della finanza". Gli stessi interessi e lo stesso debito si trasformano in tasse che vengono pagate son i soldi prodotti dall'"economia reale", quella dei cittadini.
Sto semplificando, ma è il sistema che non va, non la politica e tantomeno i cittadini. Questo accade in Italia, ma anche all'estero. Si potrebbe parlare di dittatura finanziaria, in cui il potere supremo non è del popolo e dei suoi legittimi rappresentanti, cioè i politici, ma di altri.
Le relazioni dei capi di Governo sulla crisi, sono vuote, tanto quanto è vuoto e inutile il potere di contrastare la crisi stessa che tutta la politica internazionale ha.
Normalmente e storicamente ciò avviene nelle fasi di preparazione e pianificazione di conflitti di lungo periogo. Non è corretto, o almeno non lo è sempre, pensare che siano le crisi economiche a determinare la "guerra"... spesso la crisi economica è stata "la fase di preparazione" di una guerra. Non è un caso che la fallita Grecia abbia investito, prima di crollare e di mettere in svendita le proprie isole, in spese militari, più di quanto sia ragionevolmente comprensibile.
Viene una domanda da porsi: quando mai questo teatrino finirà e quante altre dichiarazioni dovremmo leggere, prima che qualcuno abbia il coraggio di ammettere che "il sistema non è più nè democratico, nè garantista nei confronti del cittadino?"
Siamo all'apice delle contraddizioni:
Crisi, la Commissione rassicura l'Italia "Piena fiducia nelle misure prese".
Borse, l'Europa apre in calo. Male da subito piazza affari.
Berlusconi domani in Parlamento. PD: Non ci racconti le solite favole.
Come si fa a non diventare dissociati???
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