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L’Italia è azionista di un’azienda decotta: l’Europa. Diamole una pietosa eutanasia

Creato il 21 giugno 2012 da Iljester

L’Italia è azionista di un’azienda decotta: l’Europa. Diamole una pietosa eutanasiaLo dice il presidente di Confcommercio. I consumi italiani sono tornati indietro di 15 anni, e cioè al 1998, quando a governare il nostro paese c’era – guarda caso – il centrosinistra, che all’epoca obbligò gli italiani a sorbirsi l’euro e la eurotassa di Prodi e Visco. Allora i consumi crollarono vertiginosamente, ma oggi la situazione è ben più grave.

Il crollo dei consumi corrisponde a un aumento della pressione fiscale del 10% rispetto allo scorso anno. Praticamente oggi – sempre secondo il presidente di Confcommercio – si attesterebbe al 55%. In pratica su 100 euro di guadagno, il cittadino italiano verserebbe allo Stato 55 euro. 

L’Italia è azionista di un’azienda decotta: l’Europa. Diamole una pietosa eutanasia

Robe da pazzi. Le sostanze e il sudore di chi lavora vanno a finire per più della metà nelle casse dello Stato il quale però non li restituisce al cittadino sotto forma di servizi e altre utilità, ma li brucia in sprechi, privilegi e per pagare la permanenza dell’Italia nell’euro; permanenza oggi rivelatasi fallimentare. L’euro e l’Europa infatti sono un po’ come quelle aziende decotte che ormai producono solo debiti e non sono in grado in alcun modo di creare profitto. 

E badate, il mio non è un paragone peregrino. Immaginate l’Europa come un’azienda che opera cronicamente in perdita. Immaginate che i suoi azionisti siano gli Stati, che sono obbligati a versare all’azienda Europa miliardi e miliardi di euro all’anno per tenerla in piedi, nonostante le perdite. Ebbene, una simile azienda, in un mercato libero, sarebbe destinata a fallire miseramente. Eppure nel caso dell’Europa, questa non fallisce per la pervicace insistenza dei burocrati e dei politici compiacenti nel tenerla in piedi, ovviamente con i soldi dei cittadini europei, tra i quali quelli italiani.

In altre parole, noi manteniamo in vita un malato in coma irreversibile con l’encefalogramma più piatto della pianura padana. Ma, casualmente, è anche un malato che fa comodo tenere in vita, perché è un guadagno per l’ospedale che riceve i doverosi finanziamenti per tenere accese le macchine. 

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Capito? Noi continuiamo a pagare e sopportare stoicamente un progetto di unificazione europea che non porta né porterà reali benefici al popolo europeo, ma solo ai suoi burocrati e alle classi politico-bancarie, le quali attraverso un siffatto meccanismo ci stanno fottendo allegramente, contrabbandandoci questa colossale presa per il culo come un qualcosa che viene fatto per il nostro bene.

Intanto però il bene che stanno facendo è solo per loro. A noi le tasse da suicidio (il 55% dei nostri guadagni vengono bruciati in tasse), a loro invece i ricchi e grassi stipendi, il potere e i privilegi di casta. Poi però i consumi calano, l’economia diventa anoressica, la depressione avanza e con la depressione la disgregazione sociale, che qualcuno vorrebbe pure “risolvere” con l’immigrazione indiscriminata.


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