L’Italia ferma al decimo posto per il consumo di caffè. Al top Germania, Belgio e Stati Uniti

Creato il 04 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

L’Italia rappresenta il terzo Paese in Europa per l’export di caffè torrefatto (con circa 3,2 milioni di sacchi, equivalente a 186 milioni di kg di caffé verde), mentre, a livello mondiale, è al quarto posto, alle spalle della Germania, del Belgio e degli Stati Uniti. Sono questi alcuni dei dati diffusi dal Comitato Italiano Caffé, organismo di coordinamento delle associazioni nazionali di categoria che operano nella filiera italiana del caffé.

(illy.com)

Caffè: l’Italia terza per importazioni e decima per consumo pro-capite. Così, nel 2013 l’Italia è terza fra i Paesi maggiori importatori di caffé e figura al decimo posto per consumo pro-capite, 5,56 kg, in calo del’1,24% rispetto al 2012. L’Italia ha un consumo di caffé pari al 7,46% dei consumi apparenti mondiali e al 13,50% di quelli della UE. I consumi interni hanno manifestato un calo dei volumi dovuto sia a una flessione (più leggera) dei consumi domestici che a quella (piu’ pesante, invece) dei consumi extra-domestici. Il calo italiano è una situazione in controtendenza rispetto alla media europea dove i consumi pro capite (4,94 kg) risultano in aumento del 2%.

La panoramica del Comitato Italiano Caffé sul mercato italiano. Quella proposta dal Comitato Italiano Caffè è una panoramica sui punti di forza e problematiche di un mercato, quello italiano, che è uno dei settori industriali più vivaci del food & beverage, con oltre 700 torrefazioni e 7000 addetti che lavorano nel comparto, per un giro d’affari alla produzione di 3,1 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro destinati all’esportazione. Un mercato maturo, vivace e che cambia velocemente, come sostiene il presidente del Comitato Italiano Caffé, Patrick Hoffer: “Il dato rilevante é che il settore del porzionato continua a crescere, rispetto al macinato moka, sostanzialmente stabile. Nei primi mesi dell’anno, le vendite di caffè porzionato hanno sfiorato una crescita del 6%”. (AGI)


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