L’Italia ha reagito meglio?? (3)

Creato il 25 settembre 2010 da Antonio008

L’Italia ha reagito meglio?? (3)
 

Anche in questo post mi occupo del mercato del lavoro. Poiché il tasso di disoccupazione, che ho analizzato nell’intervento precedente, ha alcune lacune implicite nella metodologia di calcolo, sembra opportuno soffermarsi direttamente sul numero degli occupati.
Cioè, analizzare se nel corso degli ultimi anni il numero di persone con un lavoro è aumentato o no.
La tabella seguente riporta alcuni dati riferiti ai Paesi europei. Ho deciso di inserire solo paesi della stessa area perché in nazioni non europee il modo in cui si calcolano gli occupati è diverso. I dati non sarebbero stati direttamente comparabili.

Occupati
(in migliaia) 2007 2008 2009 Variazione assoluta
2007-2009 variazione percentuale
2007-2009

Euro area 139694.0 141713.2 141552.9 1858.9 1.3%

Germania 38209.5 38879.7 38796.7 587.2 1.5%

Irlanda 2112.0 2101.2 1917.0 -195.0 -9.2%

Grecia 4509.8 4559.4 4508.7 -1.1 0.0%

Spagna 20356.0 20257.6 18888.0 -1468.0 -7.2%

Francia 25563.8 25911.8 25704.4 140.6 0.5%

Italia 23221.8 23404.7 23025.0 -196.8 -0.8%

Olanda 8463.5 8592.7 8596.1 132.6 1.6%

Austria 4027.8 4089.9 4077.5 49.7 1.2%

Polonia 15240.5 15799.8 15868.0 627.5 4.1%

Portogallo 5169.7 5197.8 5054.1 -115.6 -2.2%

Gran Bretagna 29117.8 29363.9 28922.7 -195.1 -0.7%

Notiamo subito che tra 2007 e 2009 non tutte le nazioni hanno registrato una riduzione degli occupati. La Germania, ad esempio, ha incrementato di circa 600 mila unità il numero degli occupati. Anche la Polonia ha visto crescere in modo deciso gli occupati, oltre 600 mila occupati in più nel 2009 rispetto al 2007. Nella colonna “variazione assoluta” potete leggere quante migliaia di posti di lavoro in più o in meno ci sono stati nel 2009 rispetto al 2007. L’Italia come si è comportata? Si sono persi circa 200 mila posti di lavoro, variazione simile a quella di Gran Bretagna e di Irlanda. Come variazione assoluta solo la Spagna ha fatto peggio di noi. La situazione spagnola è estremamente critica: sono stati persi quasi un milione e mezzo di posti di lavoro. Esclusa la Spagna, l’Italia è la peggiore.

Ma le variazioni assolute non sono molto indicative. Infatti, perdere 200 mila posti di lavoro in una nazione grande non è comparabile a perdere 200 mila posti di lavoro in una nazione piccola. Per questo motivo, dopo aver dato un’idea di quanti posti sono stati persi o creati, ho anche calcolato la variazione percentuale. Questa è più indicativa. Cosa ci dice? Ci dice che l’Irlanda è andata peggio di tutti. Ha perso più del 9 per cento degli occupati. Una quantità enorme. Subito dopo troviamo la Spagna, con una perdita di oltre il 7%. Poi il Portogallo, che ha perso 115 posti in valore assoluto, pari al 2.2%. E subito dopo troviamo l’Italia, che ha perso lo 0.8% dei posti di lavoro. La Francia, come paragone, ha incrementato dello 0.5% gli occupati.

Conclusioni. In valore assoluto, tra le nazioni analizzate, l’Italia è penultima su 12 (considero anche l’Area Euro), mentre come variazione percentuale l’Italia è nona su 12. In questo caso la situazione occupazionale appare un po’ più complicata di quello che ci fanno credere. Da considerare, inoltre, è che il mercato del lavoro reagisce in ritardo rispetto all’andamento dell’economia. Il 2010, infatti, sarà un anno ancora negativo, come gli ultimi dati Istat sulla occupazione hanno dimostrato. Forse dal 2011 la situazione migliorerà.

A voi le conclusioni “politiche”.

Ps: ieri la Marcegaglia ha detto che non è vero che l’Italia ha reagito e sta reagendo meglio alla crisi. Che qualcuno abbia avuto finalmente una visione celeste e si sia messo a studiare i dati invece di badare a quello che dicono i politici al Governo? Mah…