Quando il cinismo è il pane quotidiano di cui la nostra società allo sbando si nutre.
Sullo sfondo della TV dei “reality show” cinici e falsi, Vladimir Luxuria descrive con ironia i difetti di alcuni arrampicatori sociali, che ricorrono alla televisione per riempire i propri vuoti. Mari Lupa, la protagonista, all’anagrafe Marianna Battiston, fugge da una famiglia “normale” e “claustrofobica” composta da una sorella conformista, da una madre affetta da Alzheimer e da un padre ormai lontano – perché morto da tempo – sulla cui memoria, scopriamo verso la fine, pende la colpa dell’incesto.
La rappresentazione del reality “L’Italia migliore”, di cui la protagonista diventa, per meriti discutibili, la conduttrice, è quella di uno spettacolo cinico, dal becero profilo edificante.
Il libro è spietato nel descrivere, senza condannare, gli eccessi di una società interessata solo al tornaconto del singolo, spesso a discapito del benessere dell’altro. Nell’episodio dei giovani che non aiutano la protagonista mentre sta avendo un infarto (per avere assunto troppa cocaina) e che preferiscono fotografarsi con lei durante la sua agonia con la bava alla bocca, assistiamo, quasi senza scandalizzarci, alla rappresentazione di ciò che la tv, ma anche i social network, hanno generato: una realtà parallela insensibile al dolore e alla coscienza.