BCE e crisi economica.
L’esplosione dell’ultima crisi finanziaria ha spinto la Bce a cercare interventi senza precedenti che hanno forzato i limiti tradizionali del suo perimetro di azione. Le carenze di un’Unione europea basata sulla moneta e priva di politiche fiscali integrate hanno infatti rischiato di disarticolare l’Eurozona chiamando in causa la stessa Banca centrale.
Di fronte ai timori di una frantumazione dell’Eurozona Mario Draghi precisava che il 26 luglio che “la Bce è pronta a fare tutto quello che è necessario per difendere l’euro”. La manovra alla fine si è risolta così: la BCE che ha investito centinaia di miliardi sulle banche Italiane. In cambio di questo, promisero di concedere prestiti alle piccole e medi imprese; ma nessuno ha fatto niente.
Scusate il francesismo, ma se ne sono fottuti!
Detto questo mi sembra che l’azionariato nazionale non varrà niente nel prossimo futuro, pertanto, secondo me, bisognerebbe comprare le azioni di una banca e di trasformare quella banca in un motore di prosperità, promuovendo l’imprenditoria, specie quella piccola, e creando posti di lavoro, specie tra i giovani.Bisognerebbe prendere accordi con un governo amico, perchè sottoscrivano l’Euro ed al fondo monetario dire che non avremo bisogno di voi.Tutto questo in cambio di risorse che grazie alla nostra tecnologia, potremmo impiegare per creare posti di lavoro, cercando di migliorare il nostro benessere e quello dello stato amico, in una sinergia che nessun governo ha mai fatto prima!
In ultima analisi la Bce e crisi economica ci stanno riducendo come un Paese del terzo mondo.