L’ Italia ripudia la guerra e io sono alta un metro e ottanta

Creato il 20 marzo 2011 da Elettra

Non venitemi a dire che l’unica maniera per fermare Gheddafi era quella di utilizzare a nostra volta delle bombe.
Non lo chiamate intervento umanitario, che non siamo in guerra e che questa è una operazione Onu, perché non ci vuole una laurea in scienze politiche per capire la differenza con un intervento militare e soprattutto non ci vuole un intelligenza più sviluppata per capire che questa è una chiara mossa per ristabilire equilibri e giochi di potere che stavano andando persi.
Non ciarlate sul fatto che stiamo intervenendo per la libertà di un popolo oppresso da un dittatore sanguinario, perché sì è vero che Gheddafi è un dittatore e non ha mai avuto, diciamo così, un gran rispetto per il suo popolo ma:
1- non ci siamo svegliati ieri mattina e ci siamo accorti sbalorditi che “toh, guarda, Gheddafi è un dittatore, tu l’avresti mai detto? Io no, sembrava tanto una brava persona, un po’ bislacca con le amazzoni e le tende, ma un sanguinario oppressore proprio no!”
2- dov’era la causa umanitaria fino a tre giorni fa? L’anno scorso? 5 anni fa? Quando a cuor leggero tutti hanno fatto affari con il colonnello. Colonnello che ultimamente offriva anche (mica in cambio di investimenti e capitali in terra libica) il suo personalissimo metodo di dissuasione contro chi decideva di mettersi su una barca e arrivare (quando andava bene) a Lampedusa.
E soprattutto non venite a dirmi che gli attacchi sono studiati per colpire solo obiettivi militari e funzionali alla distruzioni delle forze militari di Gheddafi e che i civili non verrano colpiti (o che quanto meno, saranno meno di quelli che ha ucciso il Raìs) ché le bombe non sono mai intelligenti e meno che mai chi decide di sganciarle.


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